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Sicurezza, situazione esplosiva alla Casa Circondariale Sant'Anna

Ospitate 424 persone, quasi il doppio della capienza massima prevista per la struttura: con il nuovo padiglione dovrebbero giungere 150 nuovi detenuti, nonostante manchino già 60 agenti di Polizia Penitenziaria nella pianta organica

Inizia oggi in Commissione Giustizia al Senato l'iter per la conversione in legge del dl sull'emergenza carceri approvato dal Consiglio dei ministri il 16 dicembre scorso, un provvedimento che introduce alcune novità che tenteranno di porre argine al fenomeno del sovraffollamento, un problema ben conosciuto alla casa circondariale modenese di Sant'Anna già denunciato a più riprese da sindacati di polizia penitenziaria, partiti e associazioni di volontariato e istituzioni.

SOVRAFFOLLAMENTO - Ai primi di dicembre, la casa circondariale che secondo la capienza regolamentare dovrebbe ospitare fino a un massimo di 221 detenuti, aveva raggiunto quota 424. Secondo la pianta organica su di loro dovrebbero vigilare 221 agenti di polizia penitenziaria: ne mancano una sessantina. “Anche i 17 nuovi agenti che, dopo anni di richieste, sono stati inviati a fine novembre – spiega Sergio Rusticali, responsabile del Forum Sicurezza del Pd modenese – sono già stati almeno in parte riassorbiti, 7 infatti sono già stati trasferiti in altre sedi”.

PORTE GIREVOLI - Il decreto del Ministro della Giustizia Paola Severino vuole porre un argine al fenomeno delle cosiddette “porte girevoli”, ovvero il soggiorno in carcere per un periodo non superiore ai tre giorni, che a livello nazionale riguarda oltre 20mila detenuti. Nel caso di reati di non particolare gravità e di processo per direttissima, la persona arrestata non verrà condotta in carcere, ma tenuta in custodia presso le camere di sicurezza dei commissariati. Viene, inoltre, esteso da 12 a 18 mesi il periodo di pena finale da scontare ai domiciliari per le condanne non gravi. Misura che dovrebbe portare fuori dalle carceri all’incirca 3.300 detenuti. “In occasione della discussione svoltasi in Senato nel settembre scorso sulla situazione carceraria, - spiega il senatore Pd Giuliano Barbolini – avevo già rappresentato all’allora Ministro Nitto Palma le fortissime preoccupazioni, in una situazione già oltre i limiti di sostenibilità, per la prevista apertura del nuovo padiglione del Sant’Anna, destinato ad ospitare 150 nuove persone, con una assegnazione incrementale di soli 9 uomini di custodia, e dunque l’aggiunta di un aggravio insopportabile. Oggi che dal nuovo ministro Severino sembra emergere una volontà forte ad affrontare, tra le priorità, il tema del sovraffollamento, la questione del carcere di S.Anna va assunta in tutta la sua gravità ed emergenza. Bisogna riuscire a garantire, con gli interventi più idonei, una gestibilità della fase intermedia, in attesa che le misure alternative alla detenzione annunciate dal ministro e previste nel decreto che ha iniziato il suo iter di conversione oggi al Senato divengano efficaci, e possano concorrere a modificare in modo permanente la situazione in essere”.

INCONTRO - Di tutto questo, ma non solo, si discuterà a Modena il 19 gennaio prossimo nel corso di un incontro organizzato dal Partito Democratico le cui conclusioni sono affidate al presidente del gruppo Pd in Senato Anna Finocchiaro. Il titolo della serata – che si terrà nella sala B di Palazzo Europa a partire dalle 20.45 – è “Carceri, uscire dall’emergenza”. Interverranno, tra gli altri, lo stesso senatore Giuliano Barbolini, il segretario provinciale del Pd Davide Baruffi, il segretario cittadino Giuseppe Boschini, il consigliere regionale del Pd Palma Costi, il sindaco di Modena Giorgio Pighi, il responsabile del Forum Sicurezza del Pd Sergio Rusticali e rappresentanti delle organizzazioni sindacali della polizia penitenziaria.

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