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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Caos carceri dopo la rivolta, Sinappe: "Non veniamo informati su nulla"

Scatta la diffida sindacale per chiedere risposte sulla riorganizzazione e intreventi per assicurare sicurezza sanitaria agli agenti della Polizia Penitenziaria

Il Provveditorato regionale dell'Amministrazione penitenziaria dell'Emilia-Romagna "ha candidamente ammesso di aver destinato le residue energie alla gestione dell'emergenza coronavirus e degli effetti delle rivolte dei detenuti, a danno delle relazioni sindacali, mai cosi' scadenti". E "ormai- attacca il segretario regionale del sindacato di Polizia penitenziaria Sinappe, Gianluca Giliberti- non abbiamo piu' notizia di nulla ne' a livello regionale, ne' periferico, ma siamo costretti a rincorrere le voci". 

Per questo il sindacato torna alla carica ed "esorta e diffida il Provveditorato regionale e le direzioni degli istituti a mettere in atto i provvedimenti necessari a salvaguardare la salute del personale di Polizia penitenziaria, con particolare riferimento alle prescrizioni governative e alle circolari dipartimentali" sull'emergenza coronavirus. Tra le "voci" citate nella diffida inviata ieri ci sono quelle "che, ad esempio, narrano il giorno prima di provvedimenti di distacco del personale del carcere di Modena verso Parma per garantire l'apertura del nuovo padiglione detentivo, a cui seguono, il giorno dopo, notizie di una temporanea sospensione dei provvedimenti". 

E cosi' avviene, tira dritto Giliberi, "anche nei singoli istituti, dove vengono attivati nuovi posti di servizio (Reggio Emilia), senza coinvolgere ne' informare i sindacati e senza neppure premurarsi di organizzare il servizio in maniera funzionale, considerato l'elevato carico lavorativo, e dignitosa, vista l'assenza di un bagno per il personale". 

Oltre a questo, il Sinappe ribadisce che "svariati luoghi di lavoro nei vari istituti regionali sono in condizioni di evidente insalubrita'", a cominciare dal reparto giudiziario del carcere della Dozza e passando per "altre situazioni mai risolte".

Il Sinappe spedisce quindi sette richieste e "sollecita l'adozione di misure urgenti" per garantire "la predisposizione e la messa in funzione, in tutti gli istituti regionali, sette giorni su sette e almeno fino alle 20, delle tensostrutture per il controllo preventivo delle condizioni di salute di chi accede; la distribuzione al personale di Polizia penitenziaria di Dispositivi di protezione individuale adeguati", il tampone "per tutti gli operatori che accedono negli istituti del distretto, la pulizia e la sanificazione quotidiana di tutti i luoghi di lavoro" e la "promozione del 'lavoro agile', innanzitutto per le donne incinte e in allattamento e per il personale impossibilitato a raggiungere la sede di servizio". Infine, il 

Sinappe chiede "immediati interventi di manutenzione dei luoghi di lavoro insalubri" e sottolinea "la necessita' di informare i sindacati e, laddove previsto, contrattare con loro", per quanto riguarda "eventuali provvedimenti sull'organizzazione del lavoro e la gestione delle emergenze".

(DIRE)

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