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“Lavorare a Pasqua non è un obbligo”, i sindacati rilanciano l'astensione festiva

Le Organizzazioni Sindacali dei lavoratori del commercio FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL e UILTuCS UIL dell'Emilia Romagna confermano la netta contrarietà alle aperture festive nel settore del commercio

All'approssimarsi delle festività di Pasqua ritorna puntuale anche il messaggio che le sigle sindacali rilanciano ormai da anni, dopo la liberalizzazione degli orari del commercio. Dopo le grandi battaglie e gli scioperi degli ann scorsi, i toni dei sindacati si sono leggermente abbassati, forti di recenti sentenze che confermano come “la disponibilità al lavoro festivo è una scelta libera e autonoma di lavoratrici e lavoratori” e che “il datore di lavoro non può imporre al dipendente di lavorare in una giornata festiva e definisce illegittima l'eventuale sanzione disciplinare a punizione del rifiuto al lavoro festivo, se non vi sia stato preventivamente un assenso di quest’ultimo”.

Nelle giornate festive: festività pasquali 27 e 28 marzo, Anniversario della Liberazione 25 aprile, Festa dei Lavoratori 1 maggio, Proclamazione della Repubblica 2 giugno, FILCAMS CGIL, FISACSCAT CISL e UILTuCS UIL Regionali invitano quindi ad astenersi dal lavoro festivo i lavoratori del commercio e gli addetti di tutte le attività svolte all’interno dei centri commerciali.

“Le nuove regole, ancora ferme in Parlamento, se da una parte potranno permettere agli enti locali e alle parti sociali di ridiscutere di orari di apertura degli esercizi commerciali nei territori, dall’altra, non ponendo vincoli, se non la chiusura in sole 6 festività, sostanzialmente non risolveranno il problema – attaccano i sindacati -  Le liberalizzazioni sono sbagliate, non aiutano la crescita economica, creano dumping tra piccola e grande distribuzione, svendono le festività, svuotano i centri storici delle città a favore delle cittadelle del consumo, sviliscono la qualità del lavoro spezzettando la prestazione lavorativa e costringendo i dipendenti ad orari improbi ben poco concilianti con le necessità di riposo”.

Per queste ragioni, le Segreterie regionali invitano all’astensione dal lavoro per tutto il turno di lavoro delle festività sopra riportate, ricordando ai lavoratori che sulla base delle norme contrattuali vigenti, e alla luce delle recenti sentenze della Cassazione, potranno rifiutarsi di effettuare prestazioni lavorative in tutte le festività, senza incorrere in nessuna sanzione.

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