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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Il sindacato inquilini contro l'abolizione Imu: “Poche risorse contro gli sfratti”

Il Sunia di Modena denuncia la scelta di far pagare una nuova Service Tax anche agli affittuari, così come previsto nel decreto che abolisce l'imposta sulla casa. Ma ci sono anche interventi positivi

Comunicato stampa

Dalla prima lettura del Decreto Imu approvato dal Governo Letta la scorsa settimana, il giudizio del sindacato inquilini Sunia è negativo. Il testo è peggiore dell’annuncio. É incredibile che per finanziare l’abolizione dell’Imu prima casa anche per i proprietari che non avevano bisogno di questo regalo, si rinunci ad affrontare adeguatamente il disagio abitativo di chi è colpito da sfratto per morosità, in assenza di un mercato dell’affitto a prezzo sostenibili. Anzi, si pensa a far pagare agli inquilini una parte della futura Service Tax.

Le risorse per il Fondo sociale per l’affitto e per il Fondo per la morosità incolpevole, partiranno solo dal 2014 e si rivelano più esigue del previsto: 60 milioni per il primo e 40 milioni per il secondo, sono da ripartire tra il 2014 e il 2015. Forse a quella data, gli inquilini interessati avranno già perso la casa.

Il Fondo sociale per l’affitto quando fu istituito 15 anni fa, aveva una dotazione statale di 300 milioni di euro ed erogava un contributo medio annuo alle famiglie modenesi che copriva 6 mensilità di affitto. Con lo stanziamento di soli 30 milioni di euro nel 2014 (e altri 30 milioni nel 2015) unitamente all’aumento esponenziale delle famiglie in disagio economico ed abitativo, il contributo annuo alle 10.000 famiglie modenesi (domande 2010) non potrà che essere insignificante. Già nel 2010, anno dell’ultima erogazione del Fondo sociale per l’affitto in Emilia-Romagna, a fronte di una dotazione annua statale di 143 milioni nel 2010 (più integrazioni di Regione e Comuni), il contributo medio annuo/famiglia è stato pari ad una mensilità.

Se è vero che per la prima volta vengono stanziate risorse per gli inquilini sfrattati per “morosità incolpevole”, è altrettanto vero che a fronte di un’emergenza sociale senza precedenti, ci si aspettava un provvedimento urgente con risorse immediate. Invece ci troviamo di fronte ad uno stanziamento di soli 20 milioni di euro a partire dal 2014. Il Sunia di Modena si chiede: come si aiutano i 2.700 sfrattati modenesi (al 31.12.2012), visto che il Protocollo Provinciale Salva Sfratti (firmato a gennaio 2013) e i vari Protocolli Comunali, dopo aver dato risposte a circa 700 famiglie tra Modena e provincia, non hanno ulteriori risorse a disposizione per il 2013?

Un elemento positivo è stata invece la riduzione fiscale della cedolare secca dal 19% al 15% per i proprietari che affittano a canone calmierato a partire già dal 2013. Un provvedimento che il Sunia si augura faccia decollare il canone concordato, indispensabile per equilibrare il mercato degli affitti e dare risposte alle famiglie meno abbienti. Il Sunia auspicava però che la leva della cedolare secca fosse utilizzata solo per il canone concordato, perché per i canoni liberi si tratta di un regalo ai proprietari più ricchi. Positivo anche l’incremento di 30 milioni di euro per il 2014 e 2015 del Fondo per l’accesso al credito per l’acquisto della prima casa, da parte dei giovani con contratti di lavoro atipico.

Antonietta Mencarelli segretario sindacato Inquilini Sunia Modena

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