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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Fusione Seta, Sinistra Italiana e cosMOlab: "Tanti problemi locali"

Stamane iniziativa dei militanti alle principali fermate dei bus di Modena

Cosa succede al trasporto pubblico modenese, a una mobilità sempre più fondata sulla dittatura dell'automobile privata, sulla congestione e sul traffico, sulla costruzione di nuove (e inutili) strade e autostrade e che ormai non investe più nello spostamento collettivo di qualità?
Cosa sono questi scioperi che si susseguono e le polemiche incrociate che leggiamo sui giornali? La politica ha qualcosa da dire, dato che la maggioranza di Seta è pubblica e che il bilancio aziendale risulta in attivo?

Sono queste le domande che si sono posti Sinistra Italiana e cosMOlab, che nella mattinata si sono organizzati presso le principali fermate cittadine (stazione treni, autostazione, Policlinico) per distribuire un volantino e per parlare con gli autisti e i lavoratori che usano i mezzi pubblici.

"Ieri abbiamo letto l'annuncio dell'assessore Donini secondo cui entro il 2019 le tre grandi compagnie del trasporto pubblico emiliano-romagnolo (Seta, Start Romagna, Tper) dovrebbero confluire in un'unica grande azienda regionale; bene, il viatico gestionale è giusto, prima però risolviamo i problemi locali e più pratici perché basta poco", spiegano i militanti.

"Ci sono problemi che segnalano un complessivo calo di qualità del servizio: la riduzione del numero delle corse, l'aumento di quelle che ogni giorno saltano per mancanza di personale, orari di lavoro per gli autisti che arrivano anche a 15 ore continuate (di cui 13 alla guida), l'innalzamento costante del prezzo della singola corsa (oggi arrivato in città a 1,50 €), un parco autobus vecchio e rinnovato con mezzi usati alimentati a diesel - aggiungono Sinistra Italiana e cosMOlab - C'è chiaramente il tema dell'utenza: bisogna ridurre il prezzo del biglietto e rendere più accessibile il servizio non solo per chi ha un abbonamento, ma anche per i precari, i migranti, gli studenti fuori-sede e per quei cittadini in difficoltà che ne fanno un uso saltuario ma costante e per i quali l'autobus è l'unico strumento di spostamento a lungo raggio; non solo, bisogna coprire tutte le fasce orarie (comprese quelle serali e notturne)".

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