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Legge urbanistica, la sinistra si raduna e prepara la battaglia in Regione

Pressing da Modena sul futuro della legge regionale, con Mdp-Art.1 in prima fila per aggregare i soggetti a sinistra del Pd: "Non vogliamo sabotare, ma si predica bene e si razzola male"

E' quello della nuova legge urbanistica regionale, la cosiddetta "taglia-cemento" cara alla giunta Bonaccini (dove per Mdp siede Massimo Mezzetti) e attesa all'approvazione definitiva entro l'anno, il campo scelto dal gruppo Articolo 1-Mdp e da tutta la galassia di sinistra per tentare di condizionare la linea Pd in Emilia-Romagna. 

L'appello per l'adunata generale di dopodomani alla palazzina Pucci, quando nella città della Ghirlandina si farà il punto sulla legge con un convegno ad hoc, si leva oggi in conferenza stampa in Comune a Modena. Coordina le manovre Paolo Trande, capogruppo Mdp nel Comune del sindaco Gian Carlo Muzzarelli nonchè dirigente regionale dei bersaniani: al suo fianco ci sono altri volti più o meno noti dell'area locale (Eriuccio Nora di Campo progressista, Andrea De Pietri di Sinistra italiana, Davide Ferraresi di Possibile, il consigliere comunale 'Per mè a Modena Marco Chincarini) mentre nei documenti condivisi spuntano anche Rifondazione e Pci, con le loro falci e martelli. Per iniziare a far maturare gli emendamenti, allora, all'incontro di sabato sono annunciati i consiglieri regionali che hanno lasciato il Pd o se ne sono ulteriormente allontanati (Silvia Prodi, Igor Taruffi e Pier Giovanni Alleva in testa), così come pezzi di sindacato (ad esempio Mirto Bassoli della segreteria regionale Cgil). 

Trande e compagni partono da un concetto: il Testo unico degli enti locali assegna ai Consigli comunali la pianificazione dei territori, ma in questo caso, contrariamente a quanto praticato nell'ambito del percorso della precedente legge 20 del 2000, nessun passaggio nelle assemblee comunali viene programmato.

Assicurando comunque che "il nostro obiettivo non è quello di sabotare la legge, perchè questa regione ha bisogno di una nuova disciplina visto che dal 2000 è cambiato il mondo", Trande professa "un approccio riformista e collaborativo". Ma la mano tesa finisce qui. Ragiona l'ex capogruppo Pd in Comune a Modena: "Questa legge è figlia dell'attuale fase politica, dove spicca il paradigma della velocità. È in sostanza una legge renziana? Non c'è dubbio che il tratto distintivo del renzismo sia la velocità... Diciamo che si predica bene e si razzola male". In Consiglio a Modena Mdp, Per me e lo stesso Pd hanno approvato un ordine del giorno per spronare Muzzarelli ad invocare il passaggio nell'aula locale sulla legge ("Un primo risultato è che l'iter è slittato a fine anno e del resto si stava correndo troppo", insiste Trande) e questo viene considerato di buon auspicio: "Abbiamo chiesto una mano al sindaco e confidiamo anche nella presidenza del Consiglio comunale", incalza Trande con riferimento alla presidente (Pd) Francesca Maletti.

Nel merito della legge, senza confronto e in sostanza senza una svolta generale, i sinistroidi temono che a farne le spese saranno soprattutto i piccoli Comuni, che se poco ascoltati verranno gravati oltremodo dagli adempimenti burocratici. Rimarca Trande: "Lo dicono i numeri che in Emilia-Romagna si è consumato troppo suolo finora, di pari passo col depotenziamento o la quasi scomparsa del ruolo dei Comuni. La legge risulta quasi esclusivamente centrata nella contrattazione diretta tra Comuni e privati: ma appunto se i primi, a maggior ragione se piccoli, dovrannno agire senza un quadro definito di regole, la loro forza verrà meno...".

(DIRE)

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