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La Sinistra Pd spinge verso le amministrative 2016: “Niente alleanza con il centro”

La corrente interna al Partito Democratico guarda già alle elezioni comunali di Finale Emilia, Pavullo, Zocca, Sestola, Palagano e Montefiorino, invcando una piattaforma per il programma. E chiude le porte a Popolari e Alfaniani, liquidando il Partito della Nazione

Partito della Nazione a Modena? No, grazie. A dirlo è il Coordinamento Unitario Provinciale della Sinistra Pd di Modena, corrente dei democratici tra le più critiche ad un allargamento al centro, come promosso di fatto nell'azione di governo di Renzi. Le ambiguità, ancora non sciolte efficacemente e in maniera univoca dal segretario, sulla partecipazione dell'NCD alle primarie per la candidatura a sindaco di Napoli sono lì a dimostrare che c'è una parte della maggioranza del Pd che spinge per l'alleanza politica con il partito di Alfano e una rottura con SEL/Sinistra Italiana e con il grande mondo del civismo ambientalista e sociale fuori dal Pd. 

“Sarebbe un errore grave, letale per il Partito Democratico che è nato e deve rimanere l'architrave del centrosinistra italiano di matrice ulivista – spiega il Coordinamento modense, che guarda già ai prossimi appuntamenti elettorali – Anche a Modena si avvicinano le amministrative di primavera in sei comuni: Finale Emilia, Pavullo, Zocca, Sestola, Palagano e Montefiorino. Occorre che al più presto inizi la riflessione e il confronto provinciale sulla proposta politico-programmatica e di alleanze con cui ci si presenta ai cittadini”.

Per la sinistra Pd, specie nei due maggiori Comuni al voto, non ci sono dunque dubbi: “Il Pd di Modena deve promuovere e realizzare ampie coalizioni di centrosinistra, con proposte di governo nel solco del riformismo di sinistra dello “sviluppo ed equità”, escludendo tassativamente qualsiasi alleanza con l'NCD, Area Popolare e qualsiasi altra figura o movimento del centrodestra. Non ci possono essere ambiguità o altre vie se si vuole provare a dare governi di qualità, cementati da una buon grado di affinità valoriale e programmatica e con questo contribuire a ridefinire una identità locale e nazionale del Pd oggi sbiadita e percepita, non senza elementi oggettivi, come indirizzata verso una deriva “neocentrista” priva di potenzialità di cambiamento reale e positivo”.

E' tempo che da Modena parta un segnale chiaro e inequivocabile contro il cosiddetto Partito della Nazione. Un segnale rivolto ad aprire un dialogo serrato con chi ha deciso di dare vita a "qualcosa fuori e a sinistra del Pd”, verso chi deluso e disilluso è uscito dal Pd ma pensa di poter aiutare la comunità a mantenere il governo riformista.

“E' tempo che da Modena parta un altro segnale chiaro che dica no alla giornata unica, all'election day delle primarie, convocato solo dal Pd, senza coinvolgere le altre forze della sinistra di governo (non antagonista) e del civismo e senza lasciare autonomia ai territori, specie a quei territori in maggiore difficoltà nella identificazione di candidati autorevoli, forti e vincenti e anche nella costruzione di programmi ed alleanze di centrosinistra serie ed affidabili”, concludono i dem.

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