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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica Mirandola

Appalto per Ostericia a Mirandola, la Giunta protesta con un sit-in

L'Amministrazione: "Le politiche della Regione stanno mettendo a repentaglio il Punto nascite, riferimento per un bacino di quasi 90.000 cittadini"

Il nuovo capitolo dello scontro politico sul futuro dell'Ospedale di Mirandola riguarda il bando per l'esternalizzazione del servizio di Ostericia e Ginecologia del Santa Maria Bianca. Il tema del Punto Nascita, tenuto aperto in deroga, è molto dibattuto e ora la decisione dell'Ausl agita ulteriomrnete le acque, con più voci che si sono sollevate - a destra così come a sinistra - per condannare la scelta dell'esternalizzazione.

L’Amministrazione Comunale di Mirandola rende nota oggi la partecipazione dei componenti della propria Giunta al sit in previsto per la giornata di domani, Sabato 28 Maggio 2022 alle ore 11:00, presso l’ingresso dell’Ospedale: "Una maniera pacifica, ma concreta, per mostrare tutta la preoccupazione verso quelle politiche – decise dalla Regione Emilia Romagna - che stanno mettendo a repentaglio il reparto il punto nascite del nosocomio, riferimento per un bacino di quasi 90.000 cittadini".

La Lega, principale forza politica in città, commenta: "Come i “ladri di galline” si decide nella notte e si fa trovare il danno la mattina successiva. In barba alla tanto decantata “Sanità Pubblica Emiliano-Romagnola” si è fatta apprendere - in modalità “sorpresa” - la decisione, da parte della Regione, di privatizzare parte del servizio di ostetricia e ginecologia dell'Ospedale di Mirandola. Un provvedimento che comporterà una spesa extra di un milione di euro per i prossimi dieci mesi".

Per il carroccio "risulta evidente che l'obiettivo, mal celato,  sia lo smantellamento del punto nascite cittadino. Un provvedimento, che risponde in modo indiretto anche alle richieste da parte della Lega della proroga per il punto nascita della deroga ai 500 parti, che mai hanno ottenuto risposta da parte di Ausl Modena, CTSS e Regione. Non è tutto, infatti l'irrigidimento della casistica per la quale i parti saranno inibiti a Mirandola e l'indicazione annessa al 118 di dirottare le urgenze sull'Ospedale “Ramazzini” di Carpi – con aumento delle tempistiche e quindi dei rischi - risulta una mossa capziosa per poter, nel prossimo futuro, dimostrare l'inutilità dei reparti di ostetricia e ginecologia per i Comuni dell'Area Nord del “Santa Maria Bianca”. 

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