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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

L'Avviso pubblico guarda al futuro per sostenere gli amministratori locali nel contrasto alle mafie

A Modena i dirigenti dell’assemblea nazionale dell’associazione di enti locali e regioni contro le mafie. Tra i nuovi progetti una banca dati per le buone prassi

Cosa fare di più, e come farlo, per sostenere gli amministratori locali nel contrasto alle infiltrazioni mafiose e per diffondere nella società civile maggiore consapevolezza su questi temi? È partita da questo interrogativo la riflessione e la nuova programmazione delle attività di Avviso Pubblico, nel corso dell’assemblea nazionale che si sta svolgendo a Modena, al Teatro San Carlo, oggi, lunedì 20 settembre.

L’assemblea, che si concluderà martedì mattina in Galleria Europa, si tiene in occasione del 25° anniversario dell’associazione che riunisce enti locali e regioni contro le mafie e la corruzione e che, nata nel 1996 con 14 soci è arrivata a contare, oggi, 408 aderenti. Il Comune di Modena, che oggi fa parte della presidenza nazionale, con l’assessore alle Politiche per il lavoro e la legalità Andrea Bosi, è socio dal 2011 e capofila provinciale dal 2014.  

All’incontro incontro plenario dell’Ufficio di presidenza, del Direttivo nazionale e dei coordinatori regionali e provinciali partecipano il presidente di Avviso Pubblico Roberto Montà, il coordinatore nazionale Pierpaolo Romani, la coordinatrice della regione Emilia Romagna Mariaelena Mililli. Partecipano anche tre sindaci che hanno subito più volte intimidazioni mafiose: Pierpaolo D’Arienzo, sindaco di Monte Sant’Angelo, Michele Abbaticchio, sindaco di Bitonto, Fabio Bottero, sindaco di Trezzano sul Naviglio.

La riflessione, riassunta nel documento di studio, prende l’avvio dal fatto che negli ultimi 25 anni la criminalità organizzata ha cambiato volto, ricorrendo sempre meno alla violenza esibita e sempre di più alla corruzione, in qualche modo “scomparendo alla vista”. La pandemia ha contribuito ulteriormente a modificare gli scenari, da un lato aggravando ed evidenziando problemi già presenti, dall’altro fornendo una nuova occasione di espansione e di infiltrazione negli enti locali, approfittando del fatto che con il Pnrr (il Piano nazionale di ripresa e resilienza) questi ultimi saranno chiamati a gestire una mole significativa di risorse finanziarie. Un interesse testimoniato dal fatto che dall’inizio dell’anno sono già 11 i Comuni sciolti per mafia, per lo più al sud, ma non solo. E, infatti, tra i temi di riflessione c’è anche la progressiva espansione delle mafie verso il nord Italia, con Comuni sciolti in Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta ed Emilia Romagna. Ulteriore argomento di approfondimento, anche in questo caso reso più attuale dalla pandemia, è anche il contrasto al gioco d’azzardo illegale e patologico.

Tra i progetti in corso per migliorare sempre di più l’azione di Avviso Pubblico, c’è la creazione, avviata a giugno, di una banca dati accessibile da tutti i soci (attraverso il sito) che consente di condividere nuove azioni di contrasto alle infiltrazioni e buone prassi. In discussione anche il nuovo progetto “Amici di Avviso Pubblico” che si propone di creare una rete di volontari, composta da ex amministratori locali, ex dipendenti della Pubblica amministrazione e del mondo sindacale, che mette a disposizione il proprio tempo e la propria esperienza per supportare i coordinamenti territoriali dell’associazione. Il progetto partirà in via sperimentale in Emilia Romagna, Triveneto e Lombardia.

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