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"Spegniamo il Citypass, consentiamo alle donne di essere accompagnate a casa"

Luca Ghelfi, consigliere provinciale e portavoce Pdl, interviene in seguito all'aggressione avvenuta in corso Canalchiaro: "Permettiamo di notte a chi accompagna a casa qualcuno di entrare in centro"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

Un’aggressione in pieno centro storico: una donna che rientra a casa verso mezzanotte e viene derubata, con violenza, e urlando non riesce ad attirare l’attenzione di nessuno, perché la zona è isolata. Uno schema che avevamo immaginato a suo tempo. Che avevamo indicato come un rischio per la sicurezza delle donne che risiedono in centro storico, e che quasi come un caso di scuola si è puntualmente avverato. Una donna non riesce a farsi accompagnare a casa se non ha un amico o un’amica che risieda in centro. Questo perché il citypass funziona per 24 ore, anche nelle ore notturne. Forse  per consentire di fare una multa in più, o di riscuotere un permesso di parcheggio in più. A scapito della sicurezza di chi vi vive. Permettiamo di notte a chi accompagna a casa qualcuno di entrare in centro. Multiamo se qualcuno parcheggia non avendone diritto, ma si abbia il buonsenso di permettere di transitare nelle vie del centro a chi si sta solo rendendo utile. Più movimento di auto fungerebbe anche da deterrente per questo genere di agguati. Non si tratta di strumentalizzare un fatto grave di cronaca, ma di cogliere il segnale, e prendere le dovute precauzioni. Chi conosce il centro sa quante vie piccole e buie ci sono: non tutti vivono in via Emilia. Evitiamo che un’altra donna debba dire: non uscirò più di casa. Una multa in più non vale la sicurezza persa di una cittadina modenese

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