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Crollo dell'argine, Spica: "La responsabilità è prima di tutto politica"

Spica attende ancora risposte dalla magistratura sulle precedenti inchieste e indica in un verbale della Commissione Grandi Rischi del 2012 un campanello d'allarme sulle condizioni degli argini del Panaro

L’ex consigliere comunale a Bastiglia Antonio Spica, in prima linea sulle questioni giudiziarie seguite prima al sisma del 2012 e poi all'alluvione del Secchia del 2014 scon svariati esposti alla Procura della Repubblica, punta il dito contro i vertici della Regione dopo quanto accaduto con la rotta dell'argine del Panaro.

Fulcro delle contestazioni di Spica è un un documento della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 2012: "La Commissione Grandi Rischi - che colpevolmente rimase silente dal 20 al 29 maggio 2012 - in due verbali allertò in anticipo la regione Emilia-Romagna ben 6 mesi prima del sisma; ma a seguito dell’immobilismo regionale sappiamo cosa successe. Nel verbale “tardivo” del giugno 2012, allertò sempre la regione su una verifica sulle strutture arginali in particolare del fiume Panaro, poiché ritenute sollecitate dalla sequenza sismica ma ancor di più dalla liquefazione delle terre, “le liquefazioni sono occorse prevalentemente in corrispondenza dei paleoalvei e in prossimità degli argini fluviali di Reno e Panaro”.  "

"Un caso che il crollo degli argini del Secchia due anni dopo il terremoto e del Panaro domenica scorsa siano avvenuti in comuni dell’area cratere sismico?", si domanda Spica. "È interessante sapere dalla regione Emilia e dal governatore Bonaccini - erede di Vasco Errani - oltre che dall’ex assessora al territorio Gazzolo - oggi nello staff di presidenza - come si attivò sin dal giugno 2012: ben due anni prima della tragica alluvione che colpì Bastiglia e Bomporto per arrivare  oggi a Nonantola; è ben risaputo che gli svariati milioni di euro sul nodo idraulico sono stati spesi (e chissà come visti i risultati) solo dopo il 2014, e prima? Negligenza o dimenticanza “nel cassetto” di quel verbale allertante che son sicuro che la Regione ricevette?"

"Prima di rivedere il solito scarica barile e commissioni in campo con controllato e controllore ad indagare, è opportuno che la Procura della Repubblica modenese apra quei fascicoli che ho depositato già da anni, ricordando che nel primo esposto depositato venni iscritto come “persona offesa” e non è mai giunta notizia di archiviazione, mentre nel secondo atto di denuncia depositato lo scorso anno, non è pervenuta alcuna nota da parte delle Autorità preposte all’indagine" conclude Spica. "Intanto gli attori presumibilmente responsabili, come specificato “nero su bianco” in verbali CGR, sono tutti al loro posto. Non vorremmo aspettare la cronaca del terzo disastro annunciato".

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