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Alluvione Bastiglia, "il PD condanna le nutrie e dimentica AIPO"

Critiche dal consigliere Antonio Spica (La Bastìa). "Bisogna fare bene? No, bisogna fare in fretta": è questo il nuovo tormentone del PD e possibilmente fare prima che la Procura della Repubblica chiuda le indagini per disastro colposo. Così nei consigli comunali arriva la delibera sul piano nutrie.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

Bisognava fare in fretta per salvare AIPO, tanto che Errani subito dopo l'alluvione incaricò una commissione di esperti (all'interno due personalità che avevano svolto competenze per AIPO), che liquidò la pratica in fretta addossando la colpa in primis proprio alle nutrie. Bisogna fare in fretta, tanto che il sen. Stefano Vaccari si prodigò a togliere dalla lista degli animali protetti le nutrie, per inserirle fra quelle dannose e infestanti, così da poterle abbattere aggirando la legge sul maltrattamento degli animali. Ma nessun atto forte nei confronti di AIPO che, pur avendo competenza specifica sugli argini, negli anni non ha effettuato le dovute manutenzioni ordinarie per chiudere le tane dei roditori che hanno indebolito gli argini.

Certo, sicurezza innanzitutto e salvaguardia dell'agricoltura danneggiata dai roditori infestanti, ma la sicurezza sugli argini passa da AIPO. Lo scorso anno fu l'assessore Alfredo Peri che scombussolò il PD dichiarando "così l'agenzia per il Po non serve a nulla e va riformata", ma di Peri si sono perse le tracce così come sulla riforma dell'ente che, anzi, ha visto riconfermati i propri dirigenti ad eccezione dell'ing. Fortunato, ex direttore, trasferito in regione Veneto ad altro incarico di prestigio. 

Insomma, 2 milioni di metri cubi di acqua, circa 400 milioni di euro di danni e una vita portata via e ad oggi il responsabile non c'è. O per meglio dire, restano le nutrie.

E Bastiglia si prodigherà, secondo una stima, ad abbatterne 28, stanziando 1.800 euro l'anno per tre anni, in un calcolo ponderato e astruso inserito in una convenzione nella delibera approdata e varata in consiglio comunale. Si pensi quindi che l'abbattimento di una nutria costerà circa 64 euro: un costo incomprensibile se consideriamo che l'abbattimento verrà effettuato da volontari cacciatori a titolo gratuito tranne il costo della cartuccia di appena 20 centesimi.

Se fra Gesù e Barabba la folla scelse il malfattore, nell'alluvione il PD sceglie AIPO. Anche l'assessore all'ambiente Zanasi, incalzato su quel certificato di collaudo delle casse di espansione che non salta fuori (forse eroso dai roditori) sorvola e si guarda bene dal rispondere, perché bisogna fare in fretta e approvare la delibera anche col voto favorevole della consigliera/assessora dei verdi ecologisti e animalisti: meglio prendersela con le nutrie che col mastodonte AIPO. È proprio vero dunque che "dietro al ruggito del leone, spesso si nasconde il miagolio del gatto". O della nutria.

Antonio Spica - Consigliere comunale Civica La Bastìa

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