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Castelfranco, Ospedale nel limbo e servizi sanitari nuovamente decentrati

Dopo lo svuotamento dei reparti del Regina Margherita, Castelfranco Emilia perde anche l'auto infermieristica di pronto intervento, dirottata su Nonantola. In Provincia un'interrogazione di Patrizia Cuzzani

Un grosso punto interrogativo continua ad aleggiare sul sistema sanitario di Castelfranco Emilia. Il tema è stato portato nuovamente all'attenzione del Consiglio Provinciale, attraverso un'interrogazione di Patrizia Cuzzani (Gruppo misto), che ha sollecitato la risposta dell'Assessore Galli. 

I tempi di apertura della “Casa della Salute” castelfranchese restano ancora ignoti e legati a ipotesi di distribuzione/razionalizzazione negli spazi, per ora sono in funzione solo l’ambulatorio infermieristico e l’ambulatorio di continuità assistenziale. Altre attività sono previste nel corso del 2013, ma non si quando la Casa della Salute sarà a pieno regime. 

“Il punto di primo intervento manterrà l’orario di funzionamento attuale, dalle 8 alle 20, per sette giorni alla settimana, ben lontano dalle promesse di copertura h.24 che i cittadini, invece, si aspettano. Punto nodale della mia interpellanza – spiega la Cuzzani – era anche quello di segnalare le difficoltà da parte della Croce Blu locale chiamata spesso a coprire funzioni non proprie, ma la risposta si è limitata a descrivere la mera modalità del protocollo a cui tali ambulanze si devono attenere e a cui, peraltro, si attengono. Purtroppo le esigenze dei cittadini castelfranchesi sono tante e tali che i volontari vengono chiamati a sopperire ad emergenze che esulano spesso dalle loro funzioni. 

Si scopre perciò che l’auto infermieristica non sarà a Castelfranco Emilia, ma troverà collocazione presso la pubblica assistenza di Nonantola, dove sarà previsto un ampliamento dell’orario di presenza di un’autoambulanza di base fino a 24 ore per sette giorni. Le tre auto mediche previste saranno collocate a Mirandola per l’area nord, a Vignola per l’area sud, a Modena per l’area centro. Le esigenze del Distretto di Castelfranco saranno in riferimento all’auto medica di Modena.

Pare perciò sempre più labile l'identità dell'Ospedale di Castelfranco, soprattutto dopo che l’unità operativa di cardiologia riabilitativa è stata trasferita a Baggiovara e i posti letto resi disponibili a seguito del trasferimento, sono stati trasformati in posti letto di lungodegenza. La stessa Cuzzani definisce l'ospedale di oggi come una “cattedrale nel deserto”.

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