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Immigrazione, calato dell'80% l'arrivo di richiedenti asilo a Modena

Ampiamente superata la fase emergenziale per il sistema dell'accoglienza provinciale, che oggi si è trovato in Prefettura per un bilancio della situazione. Al lavoro anche i rinforzi del Ministero per accelerare l'esame delle domande

Nonostante il fenomeno migratorio continui a occupare i primi posti dell'agenda politica e del dibattito pubblico, a livello locale la grande emergenza del 2016 e dello scorso anno sembra ormai alle spalle. Lo ha reso noto la Prefettura al termine di un incontro svolto questa mattina in viale Martiri tra i rappresentanti degli enti locali e i soggetti privati che gestiscono l'accoglienza degli stranieri, come ciclicamente avviene. 

I dati nazionali si riflettono in maniera importante anche su Modena, dove ad oggi sono accolti nei centri di accoglienza straordinaria gestiti dalla Prefettura 1742 richiedenti asilo, dislocati su 40 Comuni e ben 227 diverse strutture abitative. I costanti arrivi del 2017 che avevano messo in crisi la nostra provincia si sono abbastanza repentinamente arrestati: in questi primi sei mesi del 2018, infatti, il numero di immigrati destinati al nostro territorio è sceso addirittura dell'80 per cento.

Cala dunque anche la pressione sui sette soggetti gestori, vale a dire cooperative, Diocesi e associazioni, che nei mesi scorsi hanno faticato a reperire alloggi per garantire quell'accoglienza "diffusa" che la Prefettura ha scelto come strada maestra, al fine di evitare il concentramento di un gran numero di profughi in un unico luogo, come attualmente avviene giusto per alcuni hotel o residence in città.

Non sono mancate in questi mesi, tuttavia, situazioni critiche inerenti proprio gli alloggi. La Prefettura ha sottolineato come non sia mai mancata una costante verifica delle condizioni dell’accoglienza e del rispetto degli adempimenti contrattuali, attraverso ispezioni condotte da personale della Prefettura stessa e del Ministero dell’Interno con il Progetto MIRECO. Nel 2017 sono state effettuate 102 verifiche e nel 2018, al 30 giugno, il numero delle ispezioni è già a quota 50. In caso di non rispondenza vengono comminate le sanzioni ed è operato il recupero delle somme corrispondenti alle mancanze: non sono però stati forniti dati sulle violazioni riscontrate.

Le dichiarazioni del Prefetto Maria Patrizia Paba - IL VIDEO

La comunità dei richiedenti asilo in provincia vive inevitabilmente di contraddizioni. Da un lato la presenza di individui che scelgono di dedicarsi ad attività illecite - basti pensare al numero proporzionalmente elevato di profughi arrestati o denunciati per attività di spaccio di droga - dall'altro lo sforzo delle istituzioni, comuni in primis, per garantire agli stranieri percorsi di integrazione. Soprattutto nella città  capoluogo, ma anche in altri comuni, si sono moltiplicati i percorsi di volontariato e le attività di pubblica utilità che vedono coinvolti i richiedenti asilo, ma il numero di coloro che sceglie queste esperienze resta ancora basso.

Il focus svolto stamane in viale Martiri si è fermato all'analisi dell'accoglienza, ma la Prefettura è al lavoro parallelamente per definire un altro aspetto di enorme rilevanza per la gestione del fenomeno migratorio. Il Prefetto ha infatti confermato che in queste settimane i suoi uffici stanno dedicando molti sforzi all'avvio della gestione amministrativa del futuro Cpr, il centro per i rimpatri che aprirà nella sede di via Lamarmora. E' noto infatti che una vasta maggioranza dei richiedenti asilo vede bocciata la propria richiesta: questo ha comportato la creazione seduta stante di centinaia e centinaia di clandestini, dei quali è stata persa ogni traccia. 

Ecco perchè il Cpr avrà un ruolo fondamentale in tutto il processo. Processo che per altro dovrebbe, almeno sulla carta, subire una positiva accelerazione grazie al contingente di 250 nuovi funzionari addetti all'esame delle pratiche, messi in campo dal ministro Minniti per rinforzare gli organici delle Commissioni Territoriali. A Bologna, competente anche per Modena, è stata istituita una Sezione per l’esame delle istanze di tre province, ciò che consentirà una redistribuzione dei carichi di lavoro e risposte più rapide sulle domande di asilo e protezione.

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