rotate-mobile
Politica

Apertura del Cpr di Modena entro l'anno, i "no" che agitano la maggioranza

Dal capogruppo di Articolo Uno - Mdp Paolo Trande un appello a Muzzarelli affinchè contrasti le scelte del Viminale sulla riapertura di via Lamarmora

"I sindaco dica no, i sindaci dicano no, i parlamentari di Modena dicano no, gli uomini di governo di Modena dicano no." Non lascia certo spazio a sfumature interpretative l'intervento di Paolo Trande, capogruppo di Articolo Uno - Mdp in consiglio comunale a Modena, circa la prossima apertura del Centro per i Rimpatri. Le dichiarazioni del segretario provinciale arrivano all'indomani della relazione del Ministro Matteo Salvini alle Commissioni di Camera e Senato, che ha ribadito l'intenzione di velocizzare la riattivazione dei locali dell'ex Cie di via Lamarmora, su cui la Prefettura sta lavorando alacremente da ormai diverse settimane.

"Il sindaco di Modena e gli altri sindaci, dopo avere dato una disponibilità prematura a Minniti non hanno potuto fare altro che riproporre la disponibilità anche a Salvini, introducendo altre condizioni. Ora apprendiamo che Ministro e Prefettura vogliono partire in fretta, affidando la sorveglianza del CPR a 30 militari (non formati per questo tipo di gestione), ignorando completamente i pareri dei territori, dai no ai "parliamone" sino ai "sì" condizionati", spiega Trande.

Per il leader della seconda forza di maggioranza l'apertura di queste strutture è un errore a prescindere: "Abbiamo già avuto modo di dire, come gruppo in Comune e come Liberi e Uguali, della inutilità rispetto alla entità del fenomeno migratorio e della molto probabile disumanità di questi centri, buoni solo per fare propaganda, per dare l'idea che i "clandestini", li chiamano così anche se si tratta di semplici irregolari generati da una legge assurda e controproducente come la Bossi-Fini, siano sotto controllo e in via di rimpatrio"

Forte anche del ricorso della disastrosa esperienza del Cie modenese, il leader dell'ala sinistra di Piazza Grande ricorda: "Il consiglio comunale di Modena, il 12 aprile 2018, ha approvato un nostro ordine del giorno (con la astensione dei 5 stelle) che dice, in prima istanza, no al CPR: quel no diventi il no del Sindaco, il no di Modena". Da qui l'appello a tutti i rappresentanti istituzionali: "Il sindaco di Modena, i sindaci della provincia che incontrarono i parlamentari modenesi , nell'aprile scorso, ponendo condizioni imprescindibili all'allora Ministro Minniti, condizioni ribadite a Salvini a inizio giugno da Muzzarelli, dinanzi alla sordità dello stesso Salvini dicano no. I parlamentari modenesi, a partire da quelli di governo dei 5stelle, dinanzi alla prospettiva inquietante di una città con un centro "polveriera" in cui si fa strame di diritti umani dicano no".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Apertura del Cpr di Modena entro l'anno, i "no" che agitano la maggioranza

ModenaToday è in caricamento