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Politica Caduti in Guerra / Viale Martiri della Libertà

Ex Caserma Garibaldi, piccoli passi verso la riqualificazione

Comune di Modena, Direzione regionale per i beni culturali, Agenzia del Demanio e l'ordine dei Benedettini trovano un accordo sulla valorizzazione dell'edificio. Ma dei fondi per la ristrutturazione non si vede neppure l'ombra

Eppur si muove. L'ex Caserma Garibaldi di viale Martiri, uno di quegli edifici storici della città caduti ormai nel dimenticatoio, è oggetto di un progetto che prevede il trasferimento di parte degli uffici giudiziari del Tribunale di Modena, dopo gli accorpamenti effettuati a seguito della spending review. Ma la completa riqualificazione del complesso monastico, poi divenuto sede di truppe militari sin dall'epoca napoleonica, appare oggi come una montagna insormontabile, a causa dell'ingente esborso economico che la ristrutturazione dell'immobile decadente comporterebbe.

Ma recenti sviluppi sembrano addolcire un po' la strada in salita. Il futuro della ex Caserma è stato infatti oggetto di un incontro che si è svolto nei giorni scorsi presso la Direzione regionale per i beni culturali paesaggistici dell’Emilia Romagna insieme al Comune di Modena, all’Agenzia del Demanio e all’Ordine dei Benedettini del Monastero di San Pietro. In quella sede tutti i presenti hanno condiviso l’obiettivo di realizzare un Protocollo d’intesa per la valorizzazione dell’edificio, permettendo così di superare l’attuale situazione di stallo e di affidare completamente il primo stralcio dei lavori, ossia l’intervento di messa in sicurezza, alla Direzione regionale per i beni culturali paesaggistici.

“Si tratta di un passo significativo verso il recupero dell’ex caserma Garibaldi, di cui già due anni fa il Comune aveva chiesto al Demanio l’acquisizione nell’ambito di un progetto di valorizzazione – ha commentato il sindaco Giorgio Pighi – attraverso un percorso in cui sarà indispensabile il confronto approfondito con il Tribunale di Modena. Percorso in cui il Comune ricopre un ruolo importante per uscire dall’empasse determinato dal mancato trasferimento della Prefettura e per risolvere i problemi legati alle nuove esigenze di edilizia giudiziaria, nell’ex caserma saranno infatti collocati gli uffici dei Giudici di pace che confluiranno nel capoluogo. Resta fermo – aggiunge il sindaco – che senza finanziamenti il Comune non potrà intervenire”.

Un messaggio molto chiaro e facilmente prevedibile visto l'attuale situazione dei bilanci comunali e le diverse priorità individuate dall'Amministrazione rispetto al recupero di molti contenitori abbandonati. “Sono ancora tutte da discutere e da definire – ha aggiunto l’assessore al Patrimonio Fabio Poggi scendendo nei dettagli – le destinazioni finali della ex caserma, così come le modalità di gestione dell’immobile, poiché come Comune dobbiamo puntare alla sostenibilità del progetto nella logica del Federalismo demaniale che con il cosiddetto Decreto del Fare dovrebbe ora entrare nel vivo. Dopo due anni di incertezze – conclude Poggi - l’articolo 56 bis, indica finalmente le modalità per procedere alla richiesta di trasferimenti di proprietà demaniali a titolo non oneroso”.

Un passo avanti quindi, anche se il giudizio complessivo sulla legge non trova riscontro positivo nella Giunta, poiché è stato ampliato il vincolo di dismissione del patrimonio immobiliare da destinare al Fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato per la riduzione del debito pubblico statale. “Di fatto -ha spiegato Poggi – è stata introdotta una nuova tassa per gli enti, pari al 10% del valore dell’immobile alienato. Un simile balzello, ritenuto anche dall’Anci potenzialmente incostituzionale perché applicato su immobili già nel patrimonio originario degli enti, limita fortemente le possibilità di manovra della finanza locale”.

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