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Urbanistica, Psc: cauto ottimismo dal comitato Verde Vaciglio

"Se in Giacobazzi abbiamo riscontrato molta apertura e comprensione, non possiamo dire altrettanto di alcuni suoi collaboratori in buona parte provenienti dal precedente assessore Daniele Sitta"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

Verde Vaciglio si dichiara soddisfatto dalle dichiarazioni del nuovo Assessore. Il fatto che intenderà riqualificare piuttosto che  cementificare nuove aree verdi, ci permette di riporre molta fiducia nel futuro del suo operato. Ciò non toglie che, qualora fosse necessario, non ci precluderemo la possibilità di contestare scelte future poco condivisibili.

Purtroppo, Avendo l’amministrazione comunale già preso accordi con le imprese edili relative all’apertura di nuovi cantieri in alcune aree verdi, siamo coscienti del fatto che alcuni progetti vedranno presto la luce ma è una questione su cui ormai non si può più dibattere visto che alcuni sono stati già approvati da parecchio tempo. Ci consoliamo con la promessa dell’assessore a non promuovere nuovi progetti che non riguardino prettamente la riqualificazione dell’esistente.
 
Se in Giacobazzi abbiamo riscontrato molta apertura e comprensione, non possiamo dire altrettanto di alcuni suoi collaboratori (in buona parte reduci dell’amministrazione Sitta): costoro riconducono le cause della nostra scarsa conoscenza dei piani urbanistici alla negligenza affermando che i progetti sono oggetto di iter decisionali del Comune da diversi anni e che la nostra ignoranza non trova alcuna giustificazione perché frutto del menefreghismo.
 
Vorremmo ricordare una cosa a questi signori: nel 2003 più di metà dei nostri membri (anno in cui è stato abbozzato il primo piano regolatore relativo alla nostra zona) non aveva ancora raggiunto la maggiore età, quindi come si può pretendere che degli adolescenti si aggiornino costantemente sui progetti urbanistici previsti per il loro quartiere? Inoltre, l’impressione che abbiamo avuto è stata quella di venir accusati di voler mettere mano a decisioni sulle quali non abbiamo diritto di  esprimere alcun parere, solo perché non abbiamo partecipato all’iter decisionale che ne ha preceduto l’approvazione. Si preclude forse, alle nuove generazioni, di esprimere un’opinione sul come costruire la città del futuro? Non sorprendiamoci poi se i giovani non intendono partecipare al processo democratico e politico. E’ vero che molti di questi sono pigri e poco interessati a prescindere, ma di certo un simile atteggiamento non aiuta quelli che sono più attivi a coinvolgere i propri coetanei.

 

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