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Vertice con il Ministro Orlando, il punto sulla giustizia modenese

Organici carenti, progetto di digitalizzazione dei processi e piano sedi al centro dell'incontro tra il Guardasigilli, il Procuratore e il Presidente del Tribunale di Modena. Impegno del Ministro per un vertice sull'informatizzazione

A margine della Festa del Partito Democratico di Ponte Alto, dove è intervenuto ieri sera, il Ministro della giustizia Andrea Orlando è stato ricevuto in Comune, dove si è svolto un incontro ristretto sui temi della giustizia modenese. Orlando ha avuto modo di conferire per un paio d'ore con il Procuratore Vito Zincani, il Presidente del Tribunale Vittorio Zanichelli e  con lo stesso sindaco Muzzarelli.

Il ministro è così stato informato delle principali problematiche della giustizia locale, che vive una fase di affanno dovuta in particolar modo alla carenza di organico. Come ormai noto, il numero dei magistrati operanti a Modena è di appena 13 unità, compresi il Procuratore ed il Sostituto: una cifra insufficiente a gestire i procedimenti che affollano le scrivanie della procura. Non a caso, come ha spiegato lo stesso Zinacani, il calendario è già esaurito fino al termine del 2015 ed i nuovi processi si fissano quindi a distanza minima di due anni.

“Siamo di fronte a una situazione ormai ingestibile – ha sottolineato il Procuratore – le cui ragioni sono poco chiare. La distribuzione dei magistrati fra le varie procure italiane è folle ed esula dai criteri di popolazione e di volume di attività che dovrebbero essere rispettati. In occasione dell'ultima revisione delle piante organiche, Modena, che serve un bacino di quasi 700mila abitanti, non è stata toccata da nessun adeguamento, mentre altre procure godono di un numero sproporzionato di magistrati in servizio”. Questa carenza di organico si riflette poi sul personale amministrativo e sui Cancellieri, il cui numero esiguo si ripercuote negativamente sui tempi della giustizia civile, con un consistente danno economico per le imprese.

Ma l'incontro con il Ministro Orlando ha toccato anche il tema dell'innovazione tecnologica che vede Modena capofila del progetto sperimentale di digitalizzazione del processo penale (SIDIP). Esauriti i fondi stanziati inizialmente, ora il progetto di informatizzazione rischia di arenarsi, motivo per il quale il Procuratore ha chiesto e ottenuto dal Guardasigilli l'impegno a convocare un tavolo a Roma per discutere del futuro di questo percorso di innovazione.

Ultimo tema all'ordine del giorno è stato quello dell'edilizia giudiziaria. Dopo la chiusura delle sedi decentrate della provincia si è fatto sempre più intenso il dibattito su una ricollocazione degli uffici, oggi sparsi lungo Corso Canalgrande. Non tramonta il sogno di una cittadella giudiziaria dove concentrare tutte la attività, ma uno sguardo concreto e una mano sul portafoglio rendono di tutta evidenza l'impossibilità di ipotizzare questa soluzione in tempi medio-brevi. Più urgente è invece l'ampliamento e la messa a norma degli archivi, in cima alle proprietà della Procura modenese, che potrebbero trovare a breve uno sbocco risolutivo.

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