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Comune, approvato il bilancio consuntivo 2021. Il covid "toglie" 9 milioni

Ok dell'aula con il voto della maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Modena civica, Europa Verde – Verdi) e il voto contrario di Lega Modena, Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia e Modena sociale

Tra il 2020 e il 2021 per fare fronte all'emergenza Covid il Comune di Modena ha destinato quasi dieci milioni per fare fronte a maggiori spese legate all'emergenza: la metà è stata finanziata con entrate proprie dell'ente, mentre per il resto è stato utilizzato il fondo funzioni fondamentali ricevuto dallo Stato (16,7 milioni nel biennio), oltre ad altri trasferimenti specifici per circa 3,6 milioni.

Nel 2021 il bilancio comunale è poi stato caratterizzato da entrate extratributarie tornate sui valori precedenti alla pandemia, con una riduzione dei trasferimenti correnti dallo Stato e un aumento dei costi dovuti all’emergenza sanitaria per oltre 9 milioni di euro. Le spese correnti si sono assestate sui 217 milioni di euro, mentre gli investimenti hanno sfiorato i 42 milioni di euro, in aumento rispetto ai due anni precedenti. In crescita anche il recupero dell’evasione, con quasi 5 milioni di riscossioni per Imu e altri tributi, mentre aumentano le segnalazioni trasmesse all’Agenzia delle entrate: 40 nel 2021 rispetto alle 12 dell’anno precedente.

Sono alcuni dei dati principali bilancio consuntivo 2021 approvato giovedì 28 aprile dal Consiglio comunale con il voto della maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Modena civica, Europa Verde – Verdi) e il voto contrario di Lega Modena, Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia e Modena sociale.

In particolare, nel provvedimento illustrato dall’assessore al Bilancio Gianpietro Cavazza si evidenzia come l’avanzo disponibile sia di 9 milioni e 266 mila euro e come i fondi crediti di dubbia esigibilità abbiano raggiunto i 55 milioni di euro, con un avanzo accantonato di parte corrente complessivo che è di oltre 82 milioni di euro. Anche nel 2021, come previsto, non sono stati utilizzati oneri di urbanizzazione a copertura di spese correnti, destinandoli interamente agli investimenti.

Sulla spesa corrente il Covid ha inciso determinando maggiori spese correnti per 9,3 milioni e minori spese per 4,4 milioni; nel 2021 con 9 milioni del fondo funzioni fondamentali (1,2 del 2021, 7,8 come avanzo vincolato dal 2020) si è fatto fronte sia a  minori entrate correnti che a maggiori spese correnti; si sono poi ricevuti diversi ristori in entrata e in spesa: dalla Tosap all’Imu, dai centri estivi al trasporto scolastico, fino alle agevolazioni Tari per oltre 2 milioni e 330 mila euro; tutte le risorse Covid saranno oggetto di una certificazione che sarà inviata al Ministero entro maggio.

La rigenerazione urbana è uno dei temi principali dei 41 milioni e 941 mila euro di investimenti realizzati con interventi come quelli relativi al comparto ex Amcm (un milione e 867 mila euro la cifra impegnata nel 2021) e all’ex Fonderie (4 milioni e 700 mila euro), ma diversi anche gli interventi in edilizia scolastica (5 milioni e 768 mila euro) e in manutenzioni di edifici e strade (5 milioni e 122 mila euro), così come nell’impiantistica sportiva (2 milioni e 564 mila euro).

Nel corso del 2021, per sostenere gli investimenti, il Comune ha acceso nuovi mutui per quasi 5 milioni di euro, dopo gli oltre 3 milioni dell’anno precedente, e l’indebitamento complessivo è salito a 14 milioni e 686 mila euro (corrisponde a poco più di 79 euro a cittadino), lo 0,15 per cento rispetto alle entrate correnti, ben al di sotto del limite normativo del 10 per cento.

Nel 2021 le tariffe non erano state aumentate e il grado di copertura nei servizi a domanda individuale si è assestato sul 36,1 per cento dopo che nell’anno precedente era sceso al 29,4 rispetto al 41,7 del 2019.

Il dibattito in aula

Per Elisa Rossini (Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia) il Comune agisce nei confronti dei cittadini “come un genitore che non ha fiducia nei propri figli”, citando come riferimento “l’aumento, che continua nel Previsionale 2022, delle sanzioni per le violazioni al Codice della strada. L’Amministrazione è pronta a ‘presentare il conto’ ipotizzando gli errori commessi dai residenti”. La consigliera ha poi puntato il dito contro “l’incremento delle entrate tributarie, per esempio l’Irpef, che finiscono nelle casse comunali: si prelevano maggiori risorse rispetto a quelle che vengono redistribuite”.

Per Lega Modena, Barbara Moretti ha fatto presente che, nonostante il Covid e gli effetti della pandemia “ancora subiti dalle famiglie”, il Comune “chiede più soldi ai cittadini rispetto a quanto avveniva prima dell’emergenza, come si nota anche dall’aumento delle entrate e dall’indice di pressione tributaria, che è cresciuto”. Mentre le compensazioni economiche “non hanno avuto un riflesso significativo sui bilanci familiari”. Ne scaturisce “un circolo vizioso, tale per cui le famiglie faticano anche a pagare per i servizi”. Giovanni Bertoldi ha aggiunto che il partito che esprime la maggioranza “è il partito delle tasse. Sarebbe stato necessario fare maggiori sforzi a favore delle famiglie e delle imprese, visto il particolare momento che sta vivendo la società”. Inoltre, ha rilevato che per temi come la sicurezza, l’ambiente, la formazione e la cultura “occorrerebbero maggiori investimenti”. Il consigliere ha chiesto poi “più trasparenza” sul fronte delle informazioni e dei dati trasmessi ai consiglieri comunali.

Giovanni Silingardi (M5s) ha sollecitato il Comune a investire maggiormente “per l’ambiente e la cultura, settori su cui peraltro altre città emiliane spendono di più”. E anche sul fronte della sicurezza, su cui “Modena investe più di altre realtà, la città è indietro nelle statistiche nazionali: quindi i fondi sono insufficienti, oppure le politiche devono essere migliorate”. Sottolineando poi che “nel Bilancio 2022 sono previsti molti interventi già in programma nel 2021”, il consigliere ha richiamato la giunta a “tenere più in considerazione le proposte delle opposizioni”, sui temi “della mobilità, del tempo libero e dell’attenzione alle fasce fragili”.

Per il Pd, Marco Forghieri ha sottolineato la “coerenza” tra le voci di spesa inserite nel Bilancio previsionale 2021 e quelle riportate nel Consuntivo, mettendo inoltre l’accento sulla capacità dell’Amministrazione comunale di “far fronte, con le Variazioni di bilancio, alle maggiori entrate per l’ente, migliorando con questi fondi le politiche già sviluppate”. Il consigliere si è concentrato anche sulla scelta di “stralciare una parte dei crediti inesigibili, non è certo un atteggiamento di chi vuole tassare più del dovuto…”. Diego Lenzini ha spiegato che l’eventuale aumento delle imposte è connesso alla “crescente capacità e volontà dell’Amministrazione di coprire economicamente i servizi erogati, come giustamente avviene”. Precisando poi che le quote della Tari “sono definite dall’agenzia Atersir e non dall’ente locale”, il consigliere ha osservato che un aumento del gettito per questa tariffa ha una connotazione positiva perché “corrisponde a un aumento della base imponibile sul territorio o una diminuzione dell’evasione fiscale”.

In sede di dichiarazione di voto, Camilla Scarpa (Sinistra per Modena) si è concentrata sull’azione del Comune, per mezzo di fondi dell’ente locale e dello Stato, finalizzata “a contrastare gli effetti del Covid, che sono ancora presenti. A subirli sono soprattutto le fasce più fragili della popolazione”. Quindi la consigliera ha suggerito all’Amministrazione “di rafforzare, con i propri servizi, l’azione volta a dare una risposta alle situazioni di diseguaglianza e impoverimento”.

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