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Elezioni Maranello, il centrosinistra punta su Luigi Zironi e sui govanissimi

L'attuale vicesindaco è il candidato scelto dal Pd per succedere a Morini. Con lui anche la lista "L'Italia del Futuro", composta da ragazzi appena 18enni

"Una sede aperta a tutti, nel centro della città, per raccogliere proposte e progetti. E per accogliere le persone". Inaugura insieme alla sede fisica di via Nazionale angolo via Zozi anche la campagna elettorale del centosinistra di Maranello. Appresa la decisioni dell'attuale primo cittadino, Massimiliano Morini, di non partecipare alla competizione elettorale per ragioni personali, il Partito Democratico ha individuato il suo candidato nella figura di Luigi Zironi, attuale vicesindaco.

“A tutte le persone che stiamo contattando in questi giorni abbiamo chiesto una mano per far vivere quotidianamente questa sede - ha spiegato Zironi all'inagurazione - Vogliamo che il Comitato diventi ogni giorno un luogo di elaborazione e confronto, aperto a chiunque voglia rimboccarsi le maniche insieme a noi. Uno spazio aperto alla comunità e al servizio della comunità. Con questo spirito intendiamo non soltanto la campagna elettorale ma, più in generale, il nostro impegno nelle istituzioni. Per questo abbiamo scelto uno slogan, “La comunità fa la forza”, che vuole trasmettere il senso di una sfida collettiva, da vincere insieme e a vantaggio di tutti”. 

Nei prossimi giorni saranno resi noti i nomi delle liste che sosterranno la candidatura di Luigi Zironi, che ha già ricevuto il supporto del Partito Democratico di Maranello. Di questa "squadra" farà parte anche una lista molto particolare, ribattezzata "L'Italia del Futuro". Sarà una lista civica composta da giovanissimi, appena 18enni, un caso raro o forse unico nel contesto italiano ed europeo. "L'obiettivo è di poter portare la politica ai giovani e ai cittadini - spiegano i ragazzi a sostegno di Zironi -  La lista darà un contributo su tutto il programma ma in particolare sul tema delle politiche giovanili, della cultura e dell'ambiente. È una scelta che vuole mostrare come i giovani siano anche impegnati nel sociale e nelle sedi istituzionali anche se spesso viene detto il contrario. Insomma noi ragazzi non siamo tutti uguali".

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