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La Modena nascosta | La meravigliosa tomba scultorea di Gian Galeazzo Boschetti

Si trova all'interno della basilica di S. Cesario sul Panaro, una tra le più antiche basiliche in stile romanico dell'Emilia Romagna

Appena varcato l'ingresso dell'antica basilica di S. Cesario vi capiterà di scorgere, nella parte alta della navata destra, una tomba monumentale impreziosita da particolari elementi scultorei. Il soggetto orincipale è la riproduzione di Gian Galeazzo Boschetti, figlio di Alberto V Boschetti che a cavallo del '500 decise di abbracciare la carriera ecclesiastica e trasferirsi presso la Santa Sede. La sua storia rimase - e rimane tutt'ora - legata a S. Cesario per le spiccate doti diplomatiche ed umane che mise in pratica per salvare il feudo di S.Cesario. Quest'ultimo, infatti, fu confiscato a causa del sospetto coinvolgimento da parte del padre di Gian Galeazzo, Alberto V Boschetti, ad una congiura contro il duca. Egli fu giustiziato a Ferrara ma nel 1524 Gian Galeazzo riuscì ad ottenere nuovamente l'investitura del feudo, prima della sua prematura scomparsa. I suoi fratelli decisero allora di onorare la sua memoria con una tomba monumentale.

La figura di Gian Galeazzo è scolpita su un'arca, in posizione coricata: la mano sinistra regge la testa, mentre la mano destra un libro. Al suo cospetto, una figura femminile regge una corona di alloro, mentre ai lati due putti tengono una cornucopia. Caratteristici sono i due mostri mitologici scolpiti sulla base dell'arca. I loro busti sono umani, come i loro volti, uno giovane e uno anziano, eppure zampe e code sono animalesche: le prime caprine, le seconde ricordano code di tritoni. Tra di essi campeggia lo stemma della famiglia Boschetti sormontato da un cappello cardinalizio e da una ghirlanda di fiori.

Tomba di Gian Galeazzo Boschetti-2

La tomba monumentale custodisce una reliquia di Gian Galeazzo Boschetti ed è opera di Antonio Begarelli (1499-1565), uno tra i più famosi ed importanti scultori plastici modenesi.

Altri elementi architettonici della basilica di S. Cesario

Oltre alla tomba di Gian Galeazzo Boschetti, la basilica di San Cesario custodisce eleganti elementi architettonici: di particolare bellezza sono le arcate a tutto sesto, le colonne sormontate da capitelli scolpiti, il soffitto ligneo a capriate, le monofore strombate e, posto sulla navata nord, il campanile risalente al 1544, dono di Susanna Pico della Mirandola.

Inoltre, sotto il pavimento della navata centrale, si può scorgere il resto di un antico manufatto, di origine incerta, appartenente ad un precedente luogo di culto.

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