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Martedì, 23 Aprile 2024
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La Modena nascosta | Il campanile ‘fatto di Lambrusco’ della Pieve di Sorbara

A completamento dell'antica Pieve Matildica di Sorbara, nel 1884 fu eretto un campanile di mattoni (somigliante alla modenese Ghirlandina) intorno al quale ruota un simpatico aneddoto

Sorbara, frazione di Bomporto celebre per il pregiato Lambrusco, custodisce un gioiello architettonico dalle origini antiche, una pieve costruita su impianto romanico risalente al XII secolo, distrutta in seguito alla “battaglia di Sorbara” del 2 Luglio 1084 ma subito ricostruita per volontà di Matilde di Canossa, in segno di ringraziamento per aver vinto la battaglia. Fu danneggiata gravemente a causa del sisma del 2012 e restaurata nel biennio 2018-2019.

A completamento del prezioso luogo di culto, alla fine del 1800 fu eretto un campanile in mattoni somigliante alla Ghirlandina del Duomo di Modena, un campanile che - si dice - sia “fatto di Lambrusco” e intorno al quale ruota un simpatico aneddoto.

La Pieve Matildica della Chiesa parrocchiale di Sant’Agata di Sorbara

Intitolata a Sant’Agata, la Pieve Matildica di Sorbara rappresenta per la comunità della piccola frazione, oltre che importante luogo di culto, un simbolo dell’identità, della storia e della bellezza del territorio della bassa modenese.

Già nell’816, il nome dell’edificio compare in un documento dell’Archivio Capitolare di Modena come pieve ad impianto basilicare d’impronta romanica intitolata a San Vincenzo. Solamente in seguito alla battaglia del 1084 nella quale Matilde di Canossa sconfisse, insieme all’esercito papale, le truppe dell’Imperatore Enrico IV, fu intitolata a Sant’Agata. Composta di tre navate, la Pieve custodisce una fornella lapidea, sopra il portale, scolpita con il Leone, simbolo dell’evangelista San Marco e di grande affinità con la scultura di Wiligelmo.

Lavori di restauro

In seguito al sisma che colpì la Bassa modenese nel 2012, furono avviati, nel 2018, i lavori di restauro. Essi hanno riguardato la riparazione degli elementi architettonici danneggiati e il miglioramento del comportamento del fabbricato nei confronti dell’azione sismica. Tra questi il ripristino e consolidamento della cupola, della lanterna e delle volte in laterizio, mediante fasciatura e rinforzi in fibra di acciaio e la riparazione delle lesioni passanti sulle pareti, oltre al consolidamento della torre campanaria.

Il campanile ‘fatto di Lambrusco’

Che l’alto campanile della Pieve matildica di Sorbara sia fatto di Lambrusco è - a rigor di logica - piuttosto improbabile, eppure vi è un aneddoto, raccontato dai cittadini di Sorbara, inerente alla costruzione della piccola Ghirlandina.

La vicenda si svolge nell’inverno del 1879 in una Sorbara in procinto di realizzare un campanile per la bella Pieve. E’ un inverno particolarmente rigido, il freddo è così intenso e pungente che parte delle viti gela. Il danno al raccolto è grave, ma i sorbaresi non si avviliscono e sfruttano i filari di vite gelati come legna da ardere per la cottura dei mattoni destinati al campanile. Il 1879 viene ricordato come l’anno nel quale al posto del Lambrusco fu creato uno splendido e slanciato campanile di mattoni. O di Lambrusco.

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