Carpi, Il Museo della Felicità: ultima tappa di un percorso di riflessione tra cittadini e terzo settore
Ogni persona, di qualsiasi età, potrà inviare la foto di un oggetto, una situazione od un evento e raccontare perché evoca la propria idea di felicità: tutte le immagini e le storie faranno parte di un grande racconto collettivo alla ricerca di una felicità condivisa
Qual è l’ingrediente principale di una comunità unita, di una comunità felice? - Parallelamente ad un incremento, violento ed improvviso, del diffondersi della pandemia da Coronavirus, si è dovuto fare i conti con una corrosiva sfiducia, una distanza, alimentata dal timore del contagio, tra persone e cittadini.
Questo sentimento di alienazione dalla comunità è da più di un anno al centro di una riflessione intavolata dai membri del Consiglio Direttivo Casa del Volontariato di Carpi, aperta a spunti, considerazioni e opinioni di studenti, associazioni locali e, soprattutto, dei comuni cittadini.
Scoprire e carpire gli attributi essenziali che fanno di una comunità un ambiente accogliente, felice e di benessere, in modo da essere in grado di identificarli ed intervenire per riappropriarsene se mancanti; questo è l’obiettivo, se non tema centrale, della riflessione. E’ un percorso che si declina in diverse forme, come conferenze, webinar, concorsi e attività partecipative a tema "felicità sociale" e che si snoda in varie tappe, ultima tra tutte il Museo della Felicità, alla quale creazione è invitata a contribuire tutta la cittadinanza.
“Crea con noi il Museo della Felicità”: è con questa chiamata a raccolta che la Fondazione Casa del Volontariato, ente finalizzato al sociale della Fondazione CR Carpi, ha lanciato a volontari, istituzioni, mondo della scuola, ma anche, e forse soprattutto, ai singoli cittadini, la proposta di aprire una riflessione condivisa su quelle che sono le fondamenta di una comunità felice.
Per farlo si partirà dal raccogliere le singole storie che, come le tessere di un mosaico, andranno a comporre la trama collettiva che aiuti a fornire le risposte alla domanda “Quali sono gli ingredienti di una comunità felice?”.
Come partecipare
Partecipare è semplice: basterà inviare alla mail museodellafelicita@gmail.com (“a” non accentata) la foto di un oggetto/situazione/evento che evochi quale si ritiene sia uno degli elementi di una vita felice, indicando anche nome, cognome, età e Comune di residenza. Insieme a essa, si dovrà inviare un testo (di minimo 500, massimo 4.500 battute, spazi compresi) che racconti perché quell’immagine rappresenta la felicità. Per partecipare ci sarà tempo fino a ottobre 2021.
“L’iniziativa – spiega il Presidente della Fondazione Casa del Volontariato, Nicola Marino – nasce da ‘La comunità in/attesa’, un percorso di confronto compiuto insieme a una trentina di associazioni del territorio lungo la seconda parte del 2020. In questo percorso ci siamo interrogati e confrontati sul ruolo del non profit alla prova della pandemia, e soprattutto sul suo futuro, in relazione ai bisogni della comunità. Il Museo della Felicità vuole rappresentare dunque lo sviluppo e l’apertura alla comunità tutta di questo percorso di riflessione, che ci auguriamo facciano proprio anche le singole associazioni, e che vorremmo rappresentasse uno stimolo, personale e collettivo, per portare esplicitamente alla luce quali riteniamo siano gli elementi che possono contribuire a costituire una comunità che possa dirsi ‘felice’. Sia per riconoscerli che, in un periodo di incertezza e difficoltà come quello che stiamo vivendo, contribuire a tutelarli”.
Per maggiori informazioni consultare il sito Casa volontariato di Carpi e la pagina Facebook Fondazione Casa del Volontariato.