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Chi sono Sandrone, Pulonia e Sgorghiguelo? Un identikit della Famiglia Pavironica

In attesa dello sproloquio di quest'anno, ripassiamo e approfondiamo le caratteristiche principali dei tre componenti della Famiglia Pavironica

Dopo una comparsa social dovuta alla situazione pandemica, quest'anno la Famiglia Pavironica potrà nuovamente allietare, far sorridere e discutere i modenesi dall'alto del balcone del Comune di Piazza Grande, in occasione del Carnevale 2022.  Originari da Bosco di Sotto, luogo misterioso ubicato nella provincia modenese, vediamo nel dettaglio curiosità e caratteristiche di Sandrone, Pulonia e Sgorghiguelo.

Sandrone

"Sandròun Paviròun dal Bòsch ed Sàtta da Mòdna" è il capofamiglia della Famiglia Pavironica, composta, oltre che da Sandrone, dalla moglie Pulonia e dal figlio Sgorghiguelo.
Sandrone è un campagnolo, un contadino rozzo e ignorante ma, allo stesso tempo, arguto e bonario. È portavoce del popolo più umile e maltrattato, sempre in cerca di stratagemmi per sbarcare il lunario. 
Per quanto riguarda l'abbigliamento, sfoggia abiti tipici dei popolani del 1700: giacca di velluto a coste marrone con pantaloni abbinati, calze a righe bianche e rosse, gilet a fiori e scarponi robusti. Sfoggia anche una parrucca con capelli grigi piuttosto lunghi, in parte coperti da una cuffietta da notte bianca abbellita da un fiocco.
Una curiosità: Da burattino che era, Sandrone apparve per la prima volta in carne ad ossa in occasione del Carnevale modenese del 1870. Si presentò al pubblico modenese entrando in città dalla barriera di Porta Castello (al termine di Corso Vittorio Emanuele II), solo, a cavalcioni di una botte di lambrusco e su un carro tirato da due buoi. Si può solo immaginare l'entusiasmo dei modenesi presenti e testimoni di uno spettacolo del genere!

Pulonia

Il suo nome deriva da una santa venerata nelle campagne modenesi, Sant'Apollonia. Data in sposa a Sandrone nel 1840, Pulonia incarna la figura della tipica rezdora di Modena, direttrice della famiglia, legata ai costumi patriarcali, religiosa e sempre sorpresa dinanzi alle novità. Indossa un vestito di colore scuro con fantasie floreali, lungo sino alla caviglia e coperto da un immancabile grembiule bianco, uno dei simboli identitari delle rezdore modenesi. Una cuffia bianca copre i boccoli biondi mentre ai piedi indossa scarpette di vernice nera decorate da grosse fibbie argentate.

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Quello che forse non sapevi su Sandrone e la famiglia Pavironica

Sgorghiguelo

Nel 1846 nasce Sgorghiguelo, figlio di Sandrone e Pulonia. Eterno ventenne, è un ragazzaccio del contado dagli attributi non di certo onorevoli: chiacchierone, malizioso, sciocco, ignorante, manesco e svogliato. Presuntuoso, prova piacere nell'interrompere e correggere affermazioni del padre per poi dire spropositi assurdi. Il nome pare derivare dal "sgurghèghel", il filo di ferro utilizzato per sturare i lavandini, oggetto associato alla pessima abitudine di Sgorghiguelo di ficcarsi le dita nel naso.
Indossa indumenti simili a quelli del padre, oltre ad un foulard giallo e blu annodato al collo e infilato sotto la giacca marrone. In testa porta un cappello, sempre marrone, con visiera, dal quale spuntano capelli rossicci ed irti.

Origini del cognome: perchè si chiama Famiglia Pavironica?

Il cognome Pavironica sembrerebbe derivare da "pavéra", un'erba palustre che cresceva in abbondanza nel territorio modenese, utilizzata dai contadini per creare oggetti indispensabili alla vita quotidiana. Con essa si potevano impagliare sedie, realizzare stuoie ma anche confezionare indumenti quali cappelli e mantelli che potessero proteggere da freddo, pioggia e umidità.
"Erano tempi lontani - riporta la Società del Sandrone -  tempi nei quali s’è formato il carattere del popolo modenese: uso alle avversità, ad arrangiarsi, a criticare con parlata pacata, lenta e rassegnata, più per costruire che per demolire, pronto ad aiutare gli altri con quello spirito di fratellanza che spinge i derelitti ad unirsi, arguto di quella arguzia che nasce da amare e dolorose esperienze, tradizionalista che diffida del progresso perchè sa che le novità sono sempre apportatrici di nuove sventure, attaccato alla famiglia alla quale crede come ad una necessità indispensabile e insostituibile, cosciente lavoratore e risparmiatore per un futuro sempre insicuro".

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