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I cinque simboli della gastronomia dell'Appennino modenese

Un viaggio tra i prodotti tipici dell'Appennino modenese alla ricerca delle leggende che li riguardano, ma anche le ricette tradizionali per cucinarli

Crescentine

Molto spesso la storia risiede nei dettagli, e un esempio è quel simbolo che si vede sopra le tigelle e quindi di conseguenza sopra le crescentine. E' un simbolo che avrete visto nel mondo politico, in particolare nella Lega Nord come stemma della Padania, ma che fuori dall'ambito politico ha una ragione storico-culturale molto più profonda. Viene chiamato da alcuni "Sole delle Alpi" da altri "Fiore delle Alpi". Perché noi che abbiamo gli Appennini dovremmo riportare quel simbolo sopra le tigelle? 

Quel simbolo viene chiamato Sole da chi ci vede in quei segni dei raggi solari, fiore invece per chi immagina dei petali. La politica ha fatto sì che quel simbolo si rifacesse ai celti comettendo un enorme errore di valutazione, perché infatti quel simbolo ha origini medio-orientali. Si riferisce infatti, secondo gli antichi egizi il "Fiore della Vita", mentre per la tradizione ebraica è l' "Albero della Vita", in entrambi i casi legato all'evento della creazione. Che legame c'è tra Antico Egitto e Modena? 

Per alcuni quel simbolo ricorda la vita nel senso stretto della fisionomia femminile, ovvero è un simbolo vaginale. Da lì nascerebbe l'idea dell'Albero della Vita o del Fiore della Vita. Ma quelle culture sono troppo lontane da Modena, perciò bisognerebbe interrogarsi come abbia fatto ad arrivare fin qui. Bisogna sapere che c'è un termine latino per indicare due cerchi che si incontrano, ovvero Vesica Piscis.

Quel simbolo è stato usato ai tempi dei primi cristiani per indicare l'Ichthys, ovvero il pesce che era un simbolo per indicare Gesù Cristo. Con quel simbolo i primi cristiani si riconoscevano e furono loro che arrivarono dal medio-oriente in Italia in epoca romana. Tale tradizione si è probabilmente radicata nei secoli successivi, perdendo il significato originario e venendo sostituito con una credenza cristiana. Tale sarebbe poi stata rappresentata sopra oggetti comuni, come le forme circolari o tigelle utilizzate per cuocere le crescentine. 

La Ricetta delle crescentine

INGREDIENTI. Gli ingredienti per 18 crescentine sono: 250 gr di farina 0, 500 gr di farina 00, 300 gr di latte intero, 200 gr di acqua, 60 gr di strutto, 50 gr di olio extravergine d'oliva, 3 g di lievito di birra secco, 1 cucchiaino di sale fino. 

PROCEDIMENTO. Iniziate unendo la farina 0 e quella 00 con il latte, lo strutto e il lievito. Impastate interrompendovi ogni tanto per aggiungere l'acqua e l'olio un po' alla volta, e poi ricominciate ad impastare. Una volta che l'impasto sarà compatto aggiungete il sale e operate l'ultima fase di impasto.  Ora ponete il composto che avete ottenuto sopra ad una spianatoia di legno e lavoratelo bene con le mani fino a farlo diventare liscio ed omogeneo. Ponete il composto in un contenitore coperto da una pellicola trasparente e lasciatelo riposare a temperatura ambiente per un paio d'ore. 

Una volta che il tempo è trascorso potete mettere l'impasto in frigorifero per 8 ore, e terminato il periodo di attesa potete togliere l'impasto dal frigo e porlo su una spianatoia leggermente infarinata. E' il momento di stendere l'impasto con un mattarello così che abbia uno spessore di circa 5 mm e poi create dischi di 8,5 cm di diametro o formando un palline di pasta grandi come una mano. Una volta create le 18 palline o i 18 dischi, lasciatele riposare su un vassoio per 20 minuti, quindi procedete scaldandole per 4-5 minuti per parte e poi capovolgete la tigelliera chiusa per verificare la cottura.

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