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Curiosità modenesi | Perchè Casale California si chiama così?

Situato a pochi kilometri da Castelfranco Emilia, Casale California è una piccola frazione abitata circondata dalla campagna. Sul suo nome aleggia una particolare leggenda

Nella provincia di Modena esiste un luogo nel quale spiagge con scogliere a picco sul mare, foreste di sequoie, un enorme ponte sospeso e una fiorente industria del cinema convivono con le verdi distese nebbiose della Pianura Padana? Non proprio, eppure, un po' di California c'è anche a Modena, e, in particolare, nel comune modenese di Castelfranco Emilia.

A 7 km di distanza dalla patria del tortellino vi è una piccolissima frazione abitata, un minuto raggruppamento di case circondate dalla campagna, conosciuto per lo più dagli automobilisti che, per evitare il traffico congestionato delle strade principali, si avventurano per le vie secondarie che attraversano il piccolo paese. Il suo nome è particolare e, secondo alcune leggende, ha origine da una banda di truffatori. Avete capito quale? Stiamo parlando di Casale California.

Terra promessa e viaggi della speranza: l'origine del nome di Casale California

Varie leggende gravitano intorno al nome di Casale California, una la più interessante. Si narra infatti che durante il XIX Secolo, nelle campagne emiliane come nel resto della penisola, si fosse sparsa la voce dell'esistenza di una Terra Promessa, un luogo nel quale si poteva fare fortuna con facilità e vivere dignitosamente sino al resto dei propri giorni. Un luogo - le Americhe - al di là dell'Atlantico, lontanissimo e raggiungibile in parecchie settimane di viaggio. Ma un modo c'era: in paese si vociferava di una associazione nuova, di trasporto, che organizzava la traversata verso le Americhe. Una banda di quelli che si rivelarono poi essere truffatori, che, andando di porta in porta a enumerare i vantaggi e le possibilità di facile guadagno del nuovo continente, riuscirono a convincere un cospicuo numero di contadini della zona a intraprendere il cosiddetto "viaggio della speranza" facendosi pagare profumatamente.

L'organizzazione truffaldina lavorava in questo modo: i truffatori davano appuntamento ai viaggiatori in un deposito di carri coperti da grossi teli, cosicché, una volta saliti, non potessero vedere il paesaggio circostante e capire l'attuale posizione. Viaggiavano solamente nelle ore notturne, per non dare nell'occhio, fermandosi in luoghi appartati durante quelle più luminose del giorno, raccontando ai viaggiatori di rischi e pericoli che erano riusciti ad evitare. Dopo un viaggio di circa due o tre settimane, rinchiusi in questi convogli coperti, il cocchiere si fermava, annunciava finalmente l'arrivo in America, scaricava bagagli e viaggiatori, si faceva pagare la seconda parte del "biglietto" e poi si dileguava in fretta, nascosto dalla nebbia tipica della pianura. Ciò che i poveri contadini si ritrovavano a vedere una volta scesi dal carro altro non era che una zona di pianura poco distante dalle loro abitazioni nella quale un grosso cartello riportava la dicitura BENVENUTI IN CALIFORNIA.

Così nacque il paese emiliano La California, sostituito con Casale California solamente nei primi anni duemila.

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