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Inverno in Appennino: borghi e attrazioni da non perdere sotto la neve

Laghi, cascate, ponti e rocche antiche. Piste da scii, ciaspolate ed escursioni. L'Appennino modenese d'inverno sboccia il tutto il suo bianco splendore. Ecco allora una selezione di luoghi da visitare ed attività da svolgere in inverno in montagna

Laghi, cascate, ponti e rocche antiche. Piste da scii, ciaspolate ed escursioni. L'Appennino modenese d'inverno sboccia il tutto il suo bianco splendore. Ecco dunque una selezione di luoghi  da visitare ed attività da svolgere in inverno in montagna sotto la neve.

Lago Santo e Lago della Ninfa

Le immagini che ci arrivano in questi giorni dai laghi dell’appennino modenese sono impressionanti, affascinanti nel candore delle prime nevicate. Immerso nel bianco, ricoperto da una morbida e candida patina leggera, il paesaggio montano si specchia in tutto il suo candore ovattato nelle acque gelide dei suoi laghi.

D’inverno, il paesaggio si stravolge, avvolto in un’aurea spumosa, incastonato in una bolla dove ogni rumore, suono e fruscio è ovattato dalla già sostanziosa quantità di neve. C’è il Lago Santo, forse il più noto tra i laghi d’appennino. La vista è meravigliosa: le vette imbiancate dei monti Giovo e Rondinaio riflettono nell’acqua ghiacciata la possente mole dei due giganti buoni, la vegetazione dorme assopita dal carico dei suoi rami, verde e brulla.

Accanto, il Rifugio Vittoria offre ai visitatori del lago un tetto caldo sotto il quale rifocillarsi ed un lungo elenco di attività sportive come - si legge dal sito web - sci alpinismo, snowboard (praticato in fuori pista, denominato "backcountry"), cascate, canali e colatoi di ghiaccio, passeggiate con racchette da neve e alpinismo invernale (se interessati alle attività è consigliabile, prima di recarsi sul posto, telefonare al numero del Rifugio Vittoria). Ai piedi del Monte Cimone c’è poi il meraviglioso Lago della Ninfa, appartenente al comune di Sestola a circa 1500 metri d’altitudine. In inverno è apprezzato e frequentato soprattutto come località sciistica.

Altri laghi da menzionare sono: il Lago Baccio, distante 1 kilometro dal Lago Santo ma sprovvisto di rifugio nelle immediate vicinanze, il Lago Scaffaiolo e il Lago Turchino.

Riolunato

E’ il paese popolato dal minor numero di abitanti dell’intera provincia di Modena, terra d’esperanto, di antiche tradizioni e da spettacolari paesaggi naturali, ancora più suggestivi sotto un bianco mantello di neve.

Il nucleo più antico di Riolunato coincide con Piazza del Trebbo dove si affaccia Casa Gestri, edificio impreziosito da un arengo e da un affresco raffigurante la Vergine risalente al 1400. Poi Piazza Don Antonio, le otto frazioni di Castellino, Castello di Riolunato, Cento Croci, Frassineto, Roncombrellaro, Serpiano nel Frignano, Groppo e Le Polle, custodi delle cascate naturali del Rio Monio, il Parco della Vallone, l’antica Villa Tosi Bellucci e il caratteristico Ponte della Luna sul torrente Scoltenna.

Il comprensorio del Monte Cimone

Dopo venti lunghi mesi, le piste sciistiche del Monte Cimone aprono finalmente i bianchi battenti agli appassionati degli sport invernali. Con più di 50 km di piste, tutte collegate tra loro, il comprensorio del Cimone offre il più grande carosello sciistico dell’Appennino tosco-emiliano. I tracciati sono vari e diversificati, adatti a persone di età ed esperienze variegate: da quelli lunghi e larghi a quelli corti e facili, oppure piste con pendii impegnativi e oltre 600 metri di dislivello per gli sciatori esperti, baby-park riservati invece ai più piccoli.

Per chi preferisce esplorare e godere del fascino invernale dei borghi montani, ai piedi del Cimone spiccano Sestola, Montecreto, Riolunato e Fanano, comuni che fanno capo alla bandiera del Consorzio del Cimone, ricchi di luoghi e monumenti d’interesse storico-culturale.

La Rocca di Sestola

Denominata “la perla verde dell’appennino modenese”, Sestola è un must-see dei luoghi dal fascino invernale per vie delle attrazioni naturali e storiche. Tra queste ultime, di particolare fascino è la Rocca, antica sede del Governatorato della Provincia del Frignano durante la signoria degli Estensi.

L’area è suddivisa in due parti, il “Borgo” e la “Rocca”. Fanno parte del Borgo gli edifici militari e di servizio come i quartieri dei soldati, le prigioni, l’oratorio e la Palazzina del Comandante e l’oratorio; della Rocca invece facevano parte le strutture governative e amministrative. Degni di nota in quest’ultima è la Torre dell’Orologio (del 1572). L’interno della Rocca è inoltre sede del Museo della Civiltà Montanara e del Museo degli Strumenti Musicali Meccanici.

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