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Computer e tablet ricondizionati e spediti in Ucraina: l'iniziativa per il futuro dei giovani di Leopoli

"Un PC, anche usato ma in buone condizioni, è uno strumento, una finestra, una possibilità di ottenere un miglior processo formativo per i ragazzi, ma anche di organizzare percorsi formativi per tutti: sull'orientamento al lavoro, sull'uso di internet, su strumenti che la rete può fornire"

Avevamo parlato di e con Mark a febbraio di quest'anno, quando le prime notizie di un'invasione armata russa in Ucraina iniziavano a diffondersi in tutto il mondo. A darci le prime impressioni sullo stato d'emergenza e sugli impatti iniziali del conflitto era stato lui, Mark, trentunenne ucraino residente a Leopoli ma cresciuto per un periodo a Modena, dove ha frequentato le scuole superiori.

Dal giorno zero del conflitto l'impegno di Mark nei confronti delle popolazioni ucraina ed italiana è stato notevole e continua ad essere attivo su vari fronti: dalla condivisione di informazioni circa la situazione d'emergenza in Ucraina con alcuni media italiani (ModenaToday, Repubblica, Sky, Rai Radio 1 e altri), all'ultima intraprendente iniziativa: raccogliere in Italia dispositivi digitali usati - come tablet, pc e cellulari - da ricondizionare, spedire e consegnare nelle scuole della sua Leopoli.

Un progetto - quest'ultimo - nato per rispondere ad una esigenza del reale, alla necessità di attrezzare le scuole di Leopoli con quegli strumenti necessari all'apprendimento presente e futuro dei ragazzi rimasti in patria e dei tanti giovani profughi in fuga dalle zone calde del conflitto che hanno raggiunto la città negli ultimi mesi. Strumenti che tramite laboratori di informatica e programmazione diventano il medium ideale per la creazione di un sostanzioso bagaglio di conoscenze e competenze in ambito digitale, strumenti per ricostruire un futuro in casa propria, in Ucraina.

"Sono convinto che una cosa come un PC, un cellulare, un tablet, un router che non si usa più ci può essere utile e soprattutto nelle mani giuste può essere usato per far studiare le persone qui" - ci raccontava Mark poco tempo fa, accennando all'iniziativa che intendeva realizzare. Nel giro di una manciata di settimane l'idea di Mark è stata accolta da due aziende italiane che operano in campo digital e informatica e ha potuto concretizzarsi in un progetto ponte tra Italia e Ucraina.

"Un PC, anche usato ma in buone condizioni, è uno strumento, una finestra, una possibilità di ottenere un miglior processo formativo per i ragazzi" - scrive Mark il 5 giugno sui propri canali social - "ma anche di organizzare percorsi formativi per tutti: sull'orientamento al lavoro, sull'uso di internet, su strumenti che la rete può fornire. Come creare un CV, dove informarsi sul lavoro, come compilare un email ma anche come aprire un conto online in pochi click o richiedere sussidi allo Stato Ucraino attraverso la via telematica".

"In tutto questo, ci hanno risposto subito amici di ReUp Computer di Milano + Fps. Persone che da un paio di email e una call si sono mosse in questa avventura e ci hanno dato man forte per raccogliere, revisionare, sistemare. Insomma, hanno trasformato la mia idea in qualche cosa di più bello, vero. Ringrazio per la fiducia e per la voglia di mettersi in gioco! [...] Fiducioso che per settembre possiamo fare ancora molto ed invito tutte le persone, aziende, realtà sul territorio italiano (meglio se vicino a Milano :D) a mettersi in contatto con Reup per poter donare PC, Monitor, portatili, router che magari non usate e qui sono mooooolto voluti e apprezzati, per i ragazzi".

I primi computer, tablet, router ricondizionati sono già stati consegnati a Velykyi Liubin, a Leopoli, ma anche medicinali e attrezzature ortopediche difficili da reperire in Ucraina e acquistati grazie alle tante donazioni ricevute dall'Italia - un concatenarsi di gesti di solidarietà che, partendo dall'idea di un cittadino, hanno saputo coinvolgere e incrociare le vite di persone di due diversi paesi uniti per un fine comune: creare una speranza di futuro alle migliaia di giovani che non vogliono abbandonare la propria patria, creare un mondo più unito.

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