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Venerdì, 19 Aprile 2024
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I 5 simboli della modenesità e la loro origine

Un viaggio tra i 5 simboli di Modena, dei modenesi e della sua storia

San Geminiano

San Geminiano è forse il simbolo di Modena più noto, tanto che i modenesi stessi vengono definiti dai vicini o si definiscono, anche, Zemian, ovvero Geminiani. Fu un cittadino romano in quanto visse nel IV e la sua Modena era in realtà Mutina, e la sua missione pastorale è conosciuta proprio perché all'epoca in città vi erano sì dei cristiani, ma anche tanti pagani, così come anche cristiani di correnti teologiche differenti da quella cattolica. Tuttavia, di San Geminiano noi sappiamo oggi solo attraverso la tradizione popolare in forma orale, se non per alcuni documenti che però non specificano molto sulla sua vita. E questo consente alla leggenda di unirsi alla storia vera.

Di certo San Geminiano convertì molti modenesi al cristianesimo, di certo fu molto amato dai suoi cittadini tanto che gli fu costruito un tempietto nella necropoli (sotto piazza Roma) e di certo fu un grande esorcista. A Lui però sono legate anche altre storie e leggende. Una molto interessante è quella della Fonte Miracolosa di San Geminiano che si trova nella frazione di Cognento a ridosso della chiesa del luogo. 

La Bonissima

La statua della Bonissima è da sempre un simbolo di Modena, quanto un mistero per storici e modenesi. Infatti, di questa statua alta appena 137 cm e raffigurante una donna non si sa quasi nulla. Tuttavia, la sua importanza è leggendaria, basti pensare che nel dialetto modenese la "Bonissma" è un modo per indicare una persona famosa, e questo fa capire quanto sia stata importante e nota nella storia modenese. Tuttavia sul cosa rappresenti e chi sia la donna raffigurata tante sono le versioni. Una cosa è certa, quando Bonifacio da Morano scrisse la frase "In quel tempo (1268) nell'ultimo giorno di aprile fu collocata la Buonissima, come statua di marmo nella piazza della città di Modena, davanti all'ufficio delle bollette" la Bonissima era già nota. E infatti per questo alcuni dicono che si chiami Bonissima perché di fatto rappresenta la Bona Estima, ovvero il luogo del commercio, della stima/misura, ma anche dello scambio di prestiti. 

La leggenda più diffusa vuole che si trattasse di una ricca dama che, in un periodo di carestia, aveva sfamato il popolo, chiedendo aiuto agli altri notabili della città. Così quando la carestia cessò la popolazione giunse al suo palazzo per festeggiare la sua bontà. Da quel momento diventò per tutti la Bonissima. Tale leggenda era rafforzata dalla identificazione, secondo il popolo, di una borsa in quella che è una piega della veste. Tuttavia il termine Bonissima potrebbe non riferirsi a nessuna delle due spiegazioni precedenti. Ovvero, a Modena c'è una lapide di una donna che viene descritta come "Bona Dona" ovvero "Buona Donna" ed essa visse nel 570. Si tratta di Gundemberga, ovvero una "donna nobile e generosa"; come si evince dalla lapide conservata all'interno della cripta del Duomo di Modena. 

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