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Cinque storie misteriose dell'Appennino Modenese

Un viaggio tra le leggende più misteriose e oscure dell'Appennino Modenese

La leggenda del ponte della Fola (Pievepelago)

Nel territorio di Pievepelago si trova un noto ponte, detto della Fola, famoso per la sua forma alquanto particolare, per non dire bizzarra, immerso in un luogo di particolare bellezza naturale, tuttavia un'antica leggenda con protagonista il diavolo riecheggia in questa valle. Si racconta che in questo luogo vivessero dei pastori, che durante il giorno portavano le pecore a pascolare a quote più elevate presso le montagne vicine, ma al calar del Sole passassero di qua per incontrarsi.

Era un modo per parlare con qualcuno, perché era dura vivere la giornata senza una compagnia umana, e così avevano preso l'abitudine di raccontarsi storie, e se alcune erano d'amore, altre erano misteriose e in certi tratti paurose. Queste storie cambiavano di giorno in giorno, e richiamarono a sé sempre più pastori che ne portavano di nuove. Tuttavia, ciò non piaceva al Diavolo, geloso di quell'amicizia così pura e volenteroso di dominare quella valle, così tentò di farli scappare.

Prima provò a spaventarli muovendo rami e cespugli nei boschi, ma non bastò, perché questi pensarono si trattasse di un animale. Successivamente il diavolo iniziò a farsi notare, ma i pastori pensarono di aver visto male, finché un pomeriggio tardi non si presentò davanti a loro e volò sopra le loro teste. I loro occhi diventarono enormi, increduli a ciò che vedevano e presi dalla paura scapparono via, e da quel giorno nessun pastore attraversò più il ponte della Fola.

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