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Bouchra, Tahira, Lilian e Esther: storie di quattro donne migranti protagoniste dell'ultimo menù di Roots

In occasione della Giornata Internazionale dei Migranti raccontiamo le storie di quattro tirocinanti che, attraverso le loro culture ed esperienze, hanno ispirato i piatti dell'ultimo menu di Roots, ristorante etnico e co-working di Modena

Fornire risorse alle donne per mettere radici e rifiorire, è questa la missione di AIW, Associazione per l'integrazione delle donne, che nell'aprile 2022 ha aperto Roots, il primo ristorante sociale multietnico della città, e che da allora ha accolto oltre cinquemila clienti alla scoperta delle tradizioni culinarie delle donne migranti che hanno messo le loro radici a Modena.

Nei primi 8 mesi del progetto, da un semplice sogno che due giovani donne hanno condiviso nel 2020, Roots si è trasformato in un vero e proprio ristorante. Il team, composto da 21 donne (tra dipendenti e tirocinanti) in rappresentanza di 14 paesi, ha presentato diversi menu multiculturali ispirati a Pakistan, Marocco, Nigeria, Colombia, Ghana, Camerun, Tunisia e Guinea. I piatti sono stati ispirati dalle tirocinanti, donne migranti arrivate a Modena per motivi diversi, ma accomunate da un unico amore: quello per la cucina.

Roots ha aperto le sue porte come luogo in cui le donne possono realizzare i propri sogni, esprimere la propria diversità e dove un futuro inclusivo, nel vero stile modenese, inizia intorno alla tavola. Oggi allora, in occasione della Giornata Internazionale dei Migranti, raccontiamo le storie, le biografie di quattro tirocinanti che, attraverso le loro culture ed esperienze, hanno ispirato i piatti dell'ultimo menu.

Tahira, 29, Pakistan

Quando era ragazza, Tahira giocava a basket e studiava economia all'università, ma l’unica cosa che desiderava era rendere fieri i suoi genitori. Nel 2014 si è trasferita in Italia, e da allora si è dedicata al suo ruolo di madre. Ora, nella sua nuova casa a Modena, si sta concentrando su sé stessa e sulla creazione di un nuovo futuro professionale. Ha sempre amato cucinare e, ora più che mai, si sente appagata pensando alla felicità dei clienti dopo aver assaggiato uno dei suoi piatti. E il suo ‘rainbow biryani’ parla chiaro: sta davvero cucinando con amore ed emozione!

Bouchra, 54, Morocco

Bouchra è stata una studentessa per tutta la vita. Prima di trasferirsi in Italia ha frequentato l'Università di chimica e fisica poi, successivamente, si è diplomata in gestione informatica nell’indirizzo di programmazione (DTS). E, quando una sua compagna di università le ha presentato il fratello, diventato poi suo marito, si è trovata di fronte all'opportunità di crearsi una vita in Italia: un luogo che l'aveva sempre affascinata per la sua storia e cultura. All'inizio, la cucina sembrava lontana dai suoi piani; tra lavoro e studio, restava poco tempo per imparare a cucinare. Ma quando è diventata mamma ha iniziato a imparare, e nella cucina di Roots ha scoperto una vera passione per il mondo culinario, quello delle possibilità illimitate.

La cultura di Bouchra è racchiusa nell’’insalata autunnale marocchina’, un piatto che ha preso ispirazione dalle sue origini e dai suoi ricordi di casa. In questo caso le carote sono l’ingrediente protagonista, e vengono servite con i loro ciuffi, dei riccioli crudi marinati in una vinaigrette di cannella, olio e aceto, e una salsa yogurt tahini impreziosita dal sumac, una spezia originaria dell’Africa mediterranea.

Esther, 39, Nigeria

Esther ricorda quando aveva 19 anni e lavorava come parrucchiera nella sua città natale, Benin City. Quando sua sorella le ha detto di volersi trasferire in Italia ha deciso di seguire le sue orme e si è trasferita coraggiosamente in Islanda dove ha lavorato come ragazza alla pari. Dopo un anno ha raggiunto la sorella in Italia, dove ha conosciuto, poi, il compagno e padre di sua figlia.

Un giorno, mentre aspettava alla fermata dell'autobus, ha incontrato Mercy, un'amichevole camerunese che aveva appena iniziato il corso di formazione culinaria di Roots. La mamma di Esther aveva un ristorante in Nigeria e cucinare era sempre stata una delle sue più grandi passioni, quindi ha chiesto a Mercy se poteva partecipare anche lei.

Sul menu si ritrovano i sapori della Nigeria nel piatto ‘Nigerian party fish’, una vera e propria festa di colori e sapori! Ispirato al tradizionale Peppered fish che si prepara in Nigeria, la nostra versione di questo piatto consiste in un mix colorato di merluzzo, calamari e gamberi serviti con salsa di peperoni, latte di cocco, pomodoro e spezie.

Lilian, 21 Ghana

Lilian è nata a Modena da genitori ghanesi, ed è cresciuta arricchita dall’unione di due culture distintive. L’amore per la cucina nasce da sua madre, che amava sperimentare nuove ricette tipiche delle sue origini. Lilian sorride ricordando che, quando era piccola, per un certo periodo non voleva mangiare i suoi piatti, essendo ormai abituata alla pasta e ai dolci che le davano a scuola.

La prima settimana del programma ogni tirocinante ha il compito di identificarsi con un piatto attraverso l’esercizio Who am I. In quell’occasione Lilian ci ha parlato di ‘Eto’, un piatto tradizionale composto da una crema di platano e arachidi, un uovo con panatura di arachidi e olio piccante che viene preparato in Ghana per festeggiare il passaggio delle donne alla vita adulta, e rappresenta una vera e propria celebrazione dell’universo femminile.

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