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Come ci si sposava un tempo? Tradizioni e consigli per un 'fortunato' matrimonio

Quali erano le accortezze da seguire per non attirare spiriti maligni e sfortuna in occasione del giorno del 'sì'? Ecco le principali tradizioni ed usanze antiche di Modena

Anche all'epoca non era visto di buon occhio spsoarsi di martedì e di venerdì o far cadere le fedi in chiesa: ecco trazioni ed usanze modenesi tipiche del giorno di matrimonio.

1. Il velo della sposa

Il velo da affidare alla sposa doveva essere di proprietà di una donna felicemente sposata, possibilmente di famiglia, la quale prestava il prezioso accessorio in modo che felicità e prosperità potessero trasmettersi da una donna all'altra. In molti casi vi era il velo di famiglia, il quale era tramandato di generazione in generazione e conservato come un vero e proprio cimelio.

2. I banchi della chiesa: chi stava in prima fila?

Mentre lo sposo doveva presentarsi davanti all'altare in perfetto orario, la sposa arrivava accompagnata dal padre (o, in assenza del genitore, da un parente stretto di sesso maschile) con voluto ritardo. I parenti e gli invitati erano disposti in chiesa secondo uno schema preciso: guardando l'altare, i genitori dello sposo sedevano sul primo banco a destra con parenti e amici alle loro spalle, mentre il lato sinistro della chiesa era occupato da famigliari ed amici della sposa, con i genitori in prima fila.

3. Gli zuccherini

Immancabili erano gli zuccherini, semplici dolcetti fatti in casa da lanciare ai bambini all'uscita della chiesa. Solitamente se ne distribuivano tre per invitato, ma nel caso fossero in minor numero o addirittura assenti, i bambini recitavano questa filastrocca: "J'en i spus da la bisaca rata, in'an gnanch un zucarein da mettres in bacca" (sono gli sposi con le tasche rotte, non hanno neanche uno zuccherino da mettere in bocca).

Gli zuccherini erano un simbolo tanto importante e caratteristico dei matrimoni d'allora che per sapere quando una coppia di fidanzati si sarebbe sposata si domandava "Quand as magna i zucarein?" (quando si mangiano gli zuccherini?)

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4. Sposa bagnata, sposa fortunata

Si credeva che portasse fortuna sposarsi durante un giorno di pioggia.

5. Non fare cadere le fedi nuziali

Far cadere le fedi nuziali in chiesa era visto come sinistro presagio o, peggio ancora, dimenticarle a casa, segno - quest'ultimo - di trascuratezza.

6. Pranzo e cena nuziali

Il pranzo nuziale era solito tenersi a casa della sposa. Il menù prevedeva tortellini in brodo, arrosto di vitello, di coniglio e di pollo, lesso con salse calde e fredde e contorno d'insalata. Il tutto accompagnato da vino bianco e vino rosso. La torta nuziale, invece, era la torta di riso, da consumare insieme al caffè d'orzo. 

7. Nè di Venere nè di Marte non si sposa nè si parte

Sposarsi di martedì o di venerdì era da evitare: il martedì poichè giorno "di Marte", il dio della guerra, mentre il venerdì era associato al giorno in cui furono creati gli spiriti maligni. Di conseguenza si credeva che portasse sfortuna agli sposi celebrare il matrimonio durante questi due giorni.

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