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"Andèr a vagg" | Il modo di dire dialettale della tradizione per San Giuseppe

Nel mondo contadino, dal primo giorno di Novembre al 19 Marzo, si soleva riunirsi all'interno delle stalle per intraprendere piccoli lavori manuali e stare in compagnia circondati dal tepore degli animali

Letteralmente significa “andare a veglia” e corrisponde ad una tradizione contadina del nostro territorio. Dal primo di Novembre, giorno di Ognissanti, al 19 Marzo, giorno di San Giuseppe famiglie intere di contadini solevano trascorrere le serate d’inverno all’interno delle stalle ed in compagnia di vicini di casa, amici, parenti e anche un ospite particolare.

Circondati dal tepore degli animali, ogni persona si affaccendava in precise occupazioni: gli uomini intraprendevano lavori manuali necessari alla cura dei propri terreni come riparare o affilare attrezzi da lavoro oppure realizzavano semplici lavoretti in legno. Le donne filavano la lana o, in prossimità delle festività, cucinavano deliziose leccornie come, ad esempio, le dolci frittelle di San Giuseppe.

Frittelle di San Giuseppe, la ricetta delle rezdore modenesi

I giovanotti e le ragazze più giovani approfittavano delle veglie invernali nelle stalle per conoscersi e dialogare mentre i più piccoli si radunavano spesso intorno all’ospite d’onore: il favulài (favolaio o contastorie). Costui, un uomo per lo più anziano, catturava con facilità l’attenzione dei bambini, ma spesso anche degli adulti, raccontando storie di mirabolanti scoperte e creature dei boschi, d’avvincenti avventure o ispirate alla quotidianità del mondo agricolo.

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