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De Bello Padano, giorno 13: la popolazione inizia ad armarsi

La notizia del nuovo nome della provincia risultante dall'accorpamento ("Reggio Emilia e Modena") ha portato i cittadini ad avviare un imponente corsa agli armamenti: a ruba smerigliatrici, carta vetrata e grattugie

Voci prive di qualsivoglia fondamento spinte dalla facile speculazione e dalla voglia di minare alla base il sentimento geminiano sono state diffuse dalla stampa clandestina filo reggiana nelle scorse ore: una commissione di notabili regionali avrebbe infatti avallato il nome del soggetto risultante dall'occupazione modenese delle terre d'oltre secchia, la cosiddetta "provincia di Reggio Emilia e Modena". Di primo acchito, la notizia aveva suscitato lo stupore della popolazione, scesa in piazza Grande per chiedere chiarimenti a gran voce alle autorità municipali e teocratiche. Dopo lunghe ore di incontri serrati con ambasciatori, consoli e dignitari di corte, il Governo ha geminiano ha riportato la tranquillità: "I modenesi non hanno nulla da temere - ha spiegato l'assessore alla propaganda con delega alla controinformazione - Si tratta solo di uno stratagemma per far credere ai reggiani di avere avuto la meglio". Secondo gli esperti di scienze strategiche dell'Accademia Militare, si tratta di guerra psicologica allo stato puro: "Miriamo ad abbassare il livello di guardia del nemico - ha fatto sapere un dirigente dell'assessorato alle forze armate - Facciamo credere loro di avere vinto una causa altamente simbolica, quando poi in realtà andremo a sferrare l'attacco decisivo per poi metterlo a ko". Nel frattempo, per non sapere né leggere né scrivere, la popolazione ha iniziato autonomamente a procurarsi strumenti atti ad offendere: presi d'assalti negozi di stoviglie e pentolame, così come quelli di bricolage e ferramenta con vanghe, picconi, carta vetrata e smerigliatrici letteralmente andati a ruba, oltre, ovviamente, ai sacchi di sabbia per edificare trincee e nidi di mitragliatrici. Chi non ha fatto in tempo a procurarsi rotoli di carta abrasiva, ha dovuto accontentarsi di rudimentali ma efficaci grattugie. Insomma, tutto è buono per ottundere le asperità craniali di chi vive oltre i ponti di Marzaglia e di Veggia di Casalgrande.

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