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Domenica, 10 Dicembre 2023
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Acqua: cresce il costo, ma se ne spreca sempre di più

Uno studio di Cittadinanzattiva punta i riflettori sul sistema idrico italiano: i prezzi sono in costante aumento, ma anche gli sprechi. Modena non fa eccezione

Cittadinanzattiva mette a disposizione dei cittadini di tutta la penisola uno studio sulla rete idrica nazionale, evidenziando prezzi e inefficienze a proposito del tema acqua regione per regione, provincia per provincia, comune per comune.

Qual è la situazione italiana per quanto riguarda l’utilizzo di questo elemento così indispensabile per la vita? A rispondere è l’Indagine dell’Osservatorio Prezzi & Tariffe di Cittadinanzattiva sui costi del servizio idrico e la fotografia è quella di un’Italia che ancora ha parecchio da migliorare.

In Emilia Romagna, in particolare, i costi sono più elevati della media nazionale: se la spesa media di ogni famiglia in Italia è di 310 euro l’anno per il servizio idrico, nella nostra regione si attesta invece a 388 euro. Anche il rincaro negli ultimi 5 anni è notevole. Dal 2007 al 2012 in Italia l’incremento è del +33% e ancora più in alto è in Emilia Romagna, dove raggiunge il 36,6%.
Modena, nello specifico, resta al di sotto della media regionale, fermandosi nel 2012 a 332 euro, ma registrando un rincaro dal 2007 del 32,8% e staccando di oltre 20 euro i 310 euro annui rilevati nel 2011. In Regione solo nella città di Piacenza la spesa annua non raggiunge i 300 euro, fermandosi a 296. In Regione è Parma la città a cui è toccato l’aumento maggiore, il 56,8% tra 2007/2012, mentre Bologna è la città a cui è andata meglio, visto che l’aumento si è fermato a un più contenuto 15,7%.

L’indagine è stata realizzata in tutti i capoluoghi di provincia, relativamente all’anno 2012. L’attenzione si è focalizzata sul servizio idrico integrato per uso domestico: acquedotto, canone di fognatura, canone di depurazione, quota fissa (o ex nolo contatori). I dati sono riferiti a una famiglia tipo di tre persone, con un consumo annuo di 192 metri cubi di acqua, e sono comprensivi di Iva al 10%. In generale, si rileva che il caro bolletta viaggia più spedito al Centro (+47,1% rispetto al 2007, +9% rispetto al 2011), seguono il Nord (+32,1% rispetto al 2007, +5,2% rispetto al 2011) e il Sud (+23,8% rispetto al 2007, +8,5% rispetto al 2011).

Altro dato significativo e piuttosto inquietante che emerge dalla ricerca è quello riguardante lo spreco di acqua immessa in rete: in Italia il 33% dell’acqua che entra nelle tubature viene persa, con danni non solo economici. In Emilia Romagna le cose vanno addirittura peggio con il 36,6% di acqua dispersa; a Modena la percentuale di dispersione è 31%, contro il 22 del 2007.
Questo bene così prezioso per la vita, insomma, viene ampiamente sprecato e l’Italia in questo senso è uno dei Paesi meno virtuosi al mondo. A livello globale solo gli Stati Uniti sono più spreconi di noi: nel Belpaese per gli usi domestici si consumano circa 220 litri d’acqua per abitante al giorno e il consumo complessivo si aggira sui 2800 litri al giorno pro capite (Fonte: Zanichelli 2010).

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