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Come sta Schumacher: il messaggio della moglie e le parole di Montezemolo

L'ex numero uno della Ferrari parla di Schumi in un'intervista a RaiSport: "So che Michael lotta, che ha tanta determinazione e una famiglia magnifica intorno". Domani Schumacher compie 50 anni. Il messaggio della moglie Corinna su Facebook

"Io spero, perché gli voglio bene, che possa succedere qualcosa ma non voglio dire altro, se non che so che Michael lotta, che ha tanta determinazione e una famiglia magnifica intorno". Poche parole ma dense di speranza quelle che l'ex presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, rilascia in un'intervista a RaiSport, parlando del difficile percorso riabilitativo di Michael Schumacher. Il sette volte campione del mondo di Formula 1 è scomparso dalla scena pubblica da cinque anni, dopo il tragico incidente sugli sci del 29 dicembre 2013 a Meribel, anniversario che cade a pochi giorni dal suo 50esimo compleanno, giovedì 3 gennaio.

Come sta Michael Schumacher

Le parole dell'ex presidente della Rossa regalano qualche barlume di speranza sulle condizioni di Schumacher. "Come sta Schumacher?", si chiedono di continuo i suoi milioni di tifosi, mentre dalla blindatissima villa di Losanna (in Svizzera) non filtra nulla, con la famiglia, la moglie Corinna, la storica portavoce Sabine Kehm e gli amici più intimi a mantenere una cortina di riserbo quasi inscalfibile. La tedesca 'Bild' ha scritto giorni fa che dieci persone - tra fisioterapisti ed infermieri - sono impegnate nella riabilitazione del pilota tedesco, mentre per stimolarlo gli viene anche fatto ascoltare il rombo del motore del suo bolide. Quello che un tempo era il suo vecchio ufficio si è trasformato adesso in una stanza di cura super attrezzata e "niente è rimasto intentato per velocizzare la guarigione", ha scritto l'informato quotidiano tedesco quasi a confermare le recenti indiscrezioni di speranza, dalle frasi di Jean Todt e padre Georg alle indiscrezioni non confermate del Daily Mail su un presunto distacco dai macchinari, fino alle parole di poche ore fa di Montezemolo. Todt ha detto di aver visto "il GP del Brasile a casa Schumacher in compagnia di Michael" e pochi giorni prima a Losanna era stato ospite anche l'arcivescovo Georg Gaenswein, che lo aveva trovato in poltrona: "Gli ho tenuto le mani, che erano calde. Alcune cose non possono essere trasmesse dalle parole, ma il tocco può", aveva detto il prefetto della Casa pontificia e segretario di Georg Ratzinger.

Schumacher, il messaggio della moglie Corinna

In vista del compleanno di Michael Schumacher, che domani compirà 50 anni, la moglie Corinna ha pubblicato una nota sulla pagina Facebook ufficiale dell'ex pilota tedesco: "Lui è nelle migliori mani possibili e stiamo facendo tutto ciò che è umanamente possibile per aiutarlo. Vi chiediamo di rispettare la nostra privacy per un argomento così delicato come la salute, cosa che ha sempre voluto anche Michael". Proprio l'attenzione così rigorosa a non rilasciare periodicamente comunicati sullo stato di salute di Schumi rende la nota di particolare importanza: "Michael deve essere orgoglioso di ciò che ha fatto e anche noi lo siamo - si legge ancora -, ecco perché vogliamo ricordare i suoi successi attraverso la pubblicazione di una nuova app, che sarà rilasciata domani. Assieme ai ricordi che pubblichiamo sui social media ufficiali e al lavoro della Fondazione Keep Fighting è un modo per rendergli giustizia e celebrare le sue vittorie e i suoi record. Questo è un piccolo regalo per tutti voi, vi ringraziamo per la vostra vicinanza e vi auguriamo un felice 2019".

Sono trascorsi ormai 5 anni dal terribile incidente in cui la vita dell'ex pilota della Ferrari subì una drammatica svolta per i gravi danni cerebrali in seguito a una caduta dagli sci mentre era in vacanza con la sua famiglia a Meribel, sulle Alpi francesi. Da allora la moglie di Schumi, Corinna, ha insistito sulla segretezza delle sue condizioni, una richiesta che è stata fedelmente osservata. A parte un commento del 2016 dell'avvocato tedesco dell'ex campione di Formula 1, Felix Damm, che confermava a un tribunale di Amburgo che non poteva camminare, altri aggiornamenti credibili in questi anni non ci sono stati o quasi.
Nell'articolo del tabloid tedesco citato sopra, che titola 'Così vive Schumacher oggi', si spiega che "c'è una ragione per cui Schumi non è più potuto apparire in pubblico". Secondo la 'Bild', che ha raccolto il parere del neurobiologo del Max-Plank Institut, Tobias Bonhoffer, "in generale la rottura del tessuto nervoso nel cervello o del midollo spinale non sono riparabili. Questa è la differenza con tutti gli altri tessuti umani, come per esempio la pelle o il fegato le cui cellule si rigenerano". In alcuni incidenti, altre cellule possono sostituire il lavoro di quelle danneggiate, ma nel caso di Schumacher il cervello sarebbe stato danneggiato seriamente e non ci sarebbero "sufficienti cellule nervose a disposizione che possano svolgere il lavoro delle altre".
Schumacher e la mostra al Museo Ferrari

Da domani al Museo Ferrari sarà aperta al pubblico una mostra dedicata all'ex pilota del Cavallino Rampante più vincente di sempre. Schumacher ha un posto speciale nella storia della Ferrari, che è stata segnata dai suoi tanti record. In undici stagioni, dal 1996 al 2006, il campione tedesco ha infatti conquistato cinque titoli piloti consecutivi, dal 2000 al 2004, portando sei titoli costruttori alla scuderia. Nelle sale del Museo si ripercorreranno quelle stagioni memorabili che il 7 volte campione del mondo ha fatto vivere al popolo ferrarista, e che hanno creato un mito oggi più grande che mai nel cuore di tutti i tifosi. La mostra permetterà di scoprire inoltre il fondamentale contributo che Michael ha dato allo sviluppo di vetture GT straordinarie nei suoi anni a Maranello, come pilota e successivamente come consulente.

"La voglia di conquistare il record di vittorie in F1? Non la sento e, anche se dovesse accadere, Schumacher rimane il più grande di tutti i tempi", ha detto il 5 volte campione del mondo, Lewis Hamilton, 73 successi fin qui in carriera. Hamilton, arrivato alla Mercedes nel 2012, in un'intervista alla 'Bild' ha raccontato poi il suo primo incontro col 7 volte iridato durante dei test: "Non ero ancora un pilota affermatissimo ed è stato semplicemente irreale per me stare improvvisamente in pista con lui. Non ho provato a sorpassarlo, ho semplicemente guidato dietro di lui perché contro di lui avevo gareggiato solo sui videogiochi".

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