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Discover Modena | Segreti e curiosità dietro la costruzione del duomo di Modena

Se oggi possiamo ammirare il duomo di Modena è sì grazie alla volontà dei modenesi di dare una nuova casa al loro Santo Patrono, ma è anche il risultato di guerre politiche e di fortune. Poco prima dell'inizio dei lavori alla cattedrale, nel famoso anno 1099, non tutti vedevano di buon occhio quell'impresa, in primis Matilde di Canossa, che non aveva alcuna intenzione di finanziare il duomo, anche se qualcuno dice che un suo aiuto economico sarebbe potuto anche arrivare successivamente. Inoltre, Modena in quel periodo era priva di un vescovo, perché alla morte del predecessore, il papa aveva nominato Dodone, che però non entrerà in città prima di tre anni da quel momento. E così è il capitolo del vescovato a decidere di iniziare i lavori per la cattedrale  facendo ricadere la responsabilità dell'opera sull'architetto del duomo, Lanfranco. Un personaggio misterioso, tanto che Lanfranco pare essere il nome d'arte, e il duomo di Modena è effettivamente la sua unica opera certa. Un personaggio enigmatico inserito in un periodo storico di cui si hanno poche informazioni, e pare che la stessa costruzione del duomo non sia stata così lineare, anzi che ad un certo momento i fondi per l'edificazione finirono e si dovettero trovare soluzioni che la storia popolare riconduce al genio di Lanfranco stesso. Non solo, per secoli si è ritenuto che Lanfranco abbia fatto costruire il duomo contemporaneamente dall'abside e dalla facciata, così che i due cantieri potessero riunirsi a metà della struttura. Tuttavia, negli ultimi anni si è scoperto che questa idea del doppio cantiere non sarebbe fondata e che quindi il duomo più probabilmente è stato costruito partendo dall'abside per arrivare alla facciata. Questo metodo avrebbe portato la facciata ad essere asimmetrica, e così fu chiamato lo scultore Wiligelmo per realizzare i bassorilievi presenti su di essa per coprire le pietre sfalsate. 

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