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VIDEO | Douglas, abbandonato dopo l'adozione: "Cerco solo la verità"

Douglas nasce in Brasile nel 1997, e vive in orfanotrofio fino ai dieci anni. Nel 2007, una coppia di italiani, residenti nel cremonese, volano dall'altra parte del mondo per conoscerlo. Hanno intrapreso un percorso - notoriamente tortuoso - di adozione internazionale, e passano tre mesi con lui, sotto la supervisione di un assistente sociale. Tutto sembra andare per il meglio: nell'agosto di quell'anno, il Tribunale di San Paolo emette la sentenza di adozione. Per la legge brasiliana, Douglas è ufficialmente loro loro figlio.

Arrivato in Italia, Douglas è frastornato: non conosce nè il luogo nè la lingua, tutto è nuovo e diverso. L'ingresso in famiglia è conflittuale (ha pur sempre dieci anni) ma questo evidentemente non viene considerato accettabile dai genitori adottivi, che dopo cinque giorni lo rispediscono indietro. L'adozione infatti non è ancora stata trascritta in Italia (la trascrizione avverrà solo su ordine del giudice molto tempo dopo) e formalmente il tutore del bambino è il Sindaco del luogo di residenza della coppia, che non può far altro che collocare il bambino in una casa famiglia ed emettere una dichiarazione di adottabilità.

Nella prima casa famiglia in cui approda, Douglas si trova bene, ma la struttura viene chiusa dopo poco per uno scandalo di abusi sessuali e lui viene trasferito in comunità. Senza parenti nè amici con cui trascorrere i fine settimana e le festività, da adolescente si ritrova chiuso in uno spazio che gli sta stretto, e scappa. Lo trasferiscono in un'altra comunità, ma la storia si ripete, ancora e ancora. A causa dei continui trasferimenti non riesce ad intraprendere un percorso scolastico costante, e, con l'aiuto degli assistenti sociali, ottiene la licenza media da privatista. Vive una giovinezza turbolenta, e tra il 2016 e il 2017 commette diversi furti che gli costano una condanna ad un anno di reclusione, che trascorre presso il Carcere Sant'Anna. 

E' proprio nel penitenziario modenese che entra in contatto con l'Avvocato Gianluca Barbiero, del Foro di Modena, con il quale decide di intraprendere un percorso legale nei confronti dei suoi genitori adottivi. I coniugi vengono condannati sia in primo che in secondo grado alla corresponsione di una provvisionale di diecimila euro per violazione degli obblighi di assistenza familiare: secondo i giudici avrebbero dovuto provvedere a soddisfare le esigenze di colui che, a tutti gli effetti, risulta essere loro figlio. E se la vicenda ha trovato conclusione in sede penale, così non è in sede civile, dove è attualmente in corso una causa per la quantificazione del danno subito dal 26enne. Ora Douglas risiede a Cremona, dov'è anche il suo amministratore di sostegno, l'Avv. Chiara Barcellesi.

Douglas, questa mattina, ci ha raccontato la sua storia a fianco dei suoi avvocati, che attualmente stanno cercando di metterlo in condizioni di potersi costruire un futuro, in primis cercando di ottenere risposte sul suo passato: "Oggi non ho l'opportunità di pensare al futuro, prima devo mettermi in pace con il mio passato. Non mi importa del risarcimento: voglio solo la verità".

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