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Ricerche di Alessandro Venturelli, la mamma: "Non mi aspettavo richiesta d'archiviazione. Ma io non mi fermo"

La famiglia del ragazzo di Sassuolo, ha raccolto migliaia di firme e depositato opposizione alla richiesta di archiviazione delle ricerche avanzata dalla Procura. Dalla madre parole dure verso gli inquirenti: "Non è stato fatto abbastanza"

Il 5 dicembre 2020, Alessandro Venturelli si è allontanato dalla propria abitazione, facendo perdere le sue tracce. Da quel giorno sono trascorsi più di due anni, ma i suoi genitori non hanno mai smesso di cercarlo. Lo stesso è stato fatto dalle Forze dell'Ordine, a fronte di un'indagine disposta dalla Procura di Modena, che rischia però di essere archiviata: la stessa Procura infatti, due settimane fa, ha chiesto l'archiviazione del caso, sulla quale il Giudice per le Indagini Preliminari dovrà esprimersi a breve.

Alessandro è un ragazzo di Sassuolo. Si è allontanato da casa all'alba dei suoi vent'anni, in un momento di profonda crisi, come hanno sempre sottolineato i suoi genitori. Le piste battute nel corso del tempo sono state innumerevoli: dalla riviera romagnola alla psico-setta, sino ad arrivare alla più recente "pista olandese". Dal momento della scomparsa, non c'è stato giorno in cui i genitori del giovane non si siano battuti per ritrovare il loro figlio, e la loro voce è giunta in tutta Europa. Diverse segnalazioni sono arrivate proprio dall'Olanda, dove i genitori si sono recati ben due volte alla ricerca di Alessandro. Perchè le autorità olandesi possano indagare sul caso Venturelli però, è necessario che venga emesso un ordine di indagine europeo, del quale ad oggi non c'è traccia.

Viceversa, la stessa Procura preposta ad indagare sul caso, per il quale era stato aperto un fascicolo per sequestro di persona, ha chiesto l'archiviazione. Ad essa si sono opposti sia i genitori di Alessandro, che oggi si sono recati in Procura per formalizzare l'opposizione all'archiviazione, che migliaia di persone che hanno seguito la vicenda con apprensione sin dall'inizio. Lo hanno fatto tramite una raccolta firme, sia online che cartacea - quest'ultima portata avanti in prima persona dalla mamma di Alessandro, Roberta Carassai, che ha personalmente raccolto molte delle adesioni - che conta, in totale, oltre duemila firme. 

Migliaia sono quindi le persone che si uniscono al grido di Roberta Carassai: "La scomparsa di un figlio non si archivia". L'ultima parola però, spetterà al GIP il 10 giugno prossimo. 

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