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VIDEO | Un anno dallo scoppio della guerra: "Modena è per la pace e sempre vicina ai bisognosi"

A distanza di un anno dall’inizio del conflitto russo-ucraino, nella serata di venerdì 24 febbraio la Ghirlandina si è illuminata di luce gialloblù, i colori di Modena certamente ma anche quelli dell’Ucraina, in segno di vicinanza e solidarietà al popolo ucraino, com’era già accaduto proprio un anno fa, quando la Russia invase il territorio dell’Ucraina. 

L’appuntamento si è svolto in  piazza Torre dove, appena iniziata la guerra, l’Amministrazione comunale promosse subito un momento di riflessione e raccoglimento pubblico al sacrario della Ghirlandina, a cui partecipò anche la prefetta. “Fu una reazione naturale - ha ricordato il sindaco - quasi istintiva, con tante persone in piazza. Modena, città di pace, libertà e democrazia, mandò subito un messaggio di convivenza pacifica, inclusione e speranza. E subito dopo si mise in moto anche la macchina della solidarietà con tante associazioni e singoli cittadini pronti a fare la propria parte. Da allora abbiamo trascorso 365 giorni a fianco del popolo ucraino”.

Manifestazione per la pace

Prima dello scoppio della guerra, nel febbraio 2022, risiedevano a Modena 1.863 ucraini (di cui 1.412 donne) e 173 russi (di cui 148 donne). Tutte persone che vivevano e lavoravano in pace, quasi sempre in strettissimo contatto con le famiglie modenesi. A queste, oggi, sul territorio provinciale, si sono aggiunte altre circa 3mila rifugiati ucraini (ci cui 71% donne e 41% minori). In città sono poco più di 1.100 le persone ucraine giunte dallo scoppio della guerra; dall’inizio dell’emergenza lo sportello di accoglienza presso il Centro Stranieri ha censito 386 nuclei familiari, per complessive 997 persone, di cui 495 minori.

Nelle scuole del territorio comunale, dal nido d’infanzia alle superiori, hanno trovato posto 233 bambini e giovani e, a seguito di qualche rinuncia, sono 196 i minori che stanno effettivamente frequentando l’anno scolastico: “per la gran parte di loro – ha commentato Muzzarelli - si tratta già del secondo anno consecutivo lontano da casa, quindi si consolida una prospettiva di formazione e crescita nel nostro Paese”. Mentre all’Emporio Portobello si rivolgono circa 140 famiglie, per un totale di 296 persone, un dato in sensibile calo da diverse settimane.

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Nella breve informazione al Consiglio, il sindaco ha anche ricordato come quel giovedì 24 febbraio di un anno fa, quando il presidente della Federazione Russa Putin annunciò in televisione, alla sua nazione e a tutto il mondo, l’invasione dell’Ucraina con la cosiddetta “operazione militare speciale”, fu l’inizio delle ostilità belliche con caratteristiche novecentesche: una guerra fatta di carri armati, trincee, bombardamenti e tanti uomini impegnati nei combattimenti sul campo.

“Il ritorno della guerra in Europa, addirittura ai confini dell’Unione Europea – ha affermato il sindaco Muzzarelli - è un fatto storico enorme e drammatico. Un evento che ha modificato (e continuerà a farlo a seconda dell’esito) gli equilibri geopolitici mondiali. L’Europa e l’Italia sono impattate da questo conflitto sul fronte dell’emergenza umanitaria e anche rispetto alle conseguenze politiche ed economiche, dirette ed indirette, che scaturiscono da quanto sta accadendo”.

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