Quando eravamo un Libero Comune. Viaggio nella Modena del Basso Medioevo
Non tutti lo sanno, ma c'è stato un tempo in cui Modena era un libero Comune e in cui i modenesi decidevano per sè stessi. Era il 1135 quando nacque a Modena il Libero Comune, e all'epoca il duomo non era soltanto la casa di Dio, ma anche il luogo dove si tenevano le adunanze e i consigli del Comune, e in cui parlando di stranieri si intendevano i bolognesi e i nonantolani. Ci sono ancora testimonianze dell'epoca, a partire dalle vie che portano i nomi dei canali come Canalchiaro, Canalino e Canalgrande, così come si ricordano gli antichi mestieri, con le vie dedicate ai tintori, ai fabbri, ai calzolai. Di quell'epoca è rimasta una grande testimonianza in piazza Grande, un luogo in cui si concentrava uno dei più importanti mercati del nord Italia, e dell'epoca sono ancora visibili le misure raccontate dai solchi sulle mura del duomo. Tali misure servivano per definire la lunghezza di un pezzo di legno o la grandezza di un mattone. In quell'epoca piazza Roma non esisteva, così comjue l'attuale Accademia Militare, ma al suo posto vi era un castello diroccato, che è ancora possibile riconoscere nella propria struttura dalla parete est del Palazzo Ducale. In quel periodo i debitori dovevano correre nudi per piazza Grande e poi sedersi su foglie orticanti poste sulla preda ringadora, e non potevano neppure ammirare il Palazzo Comunale, perché al suo posto vi erano una serie di edifici in continuo cambiamento.