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Domenica, 28 Aprile 2024
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Albareto. Ok all'ampiamento dell'impianto di recupero di materiali da rifiuti non pericolosi

Il Consiglio ha dato l’assenso preventivo alla variante urbanistica per l’intervento della società Motem Service in strada Cavo Argine: favorirà il riciclo di materiali

Il Consiglio comunale ha dato l’assenso preventivo alla variante urbanistica per l’ampliamento dell’area in strada Cavo Argine ad Albareto relativa all'impianto di recupero di materiali da rifiuti non pericolosi della società cooperativa Motem Service.

Nella seduta di lunedì 20 febbraio, a favore della delibera presentata dall’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli si sono espressi Europa Verde-Verdi, Partito democratico, Modena Sociale, Movimento 5 stelle, Modena Civica, Sinistra per Modena; astenuti Gruppo Indipendente per Modena, Lega Modena, Alternativa Popolare, Forza Italia e Fratelli d’Italia.

“La società – ha spiegato Vandelli – ha necessità di procedere con un ampliamento dell’area da adibire a centro di recupero di rifiuti speciali non pericolosi derivanti da demolizioni e costruzioni derivanti da cantieri, visto l’incremento di carico di lavoro riscontrato negli anni anche in considerazione della chiusura di centri di recupero materiali nei dintorni di Modena. Di fatto, la proprietà chiede di poter allargare l’attività sulla porzione di area agricola adiacente all’attuale area adibita a centro di recupero, sempre all’interno del confine di proprietà, e questa richiesta comporta variante agli strumenti urbanistici comunali prevedendo la modifica della zona classificata come agricola in zona D, corrispondente a Edifici specialistici produttivi”. Vandelli ha quindi evidenziato che “l’intervento permetterebbe una riorganizzazione delle aree e una migliore gestione dell’attività attraverso lo stoccaggio temporaneo di materiali suddivisi in diversi cumuli di minore altezza rispetto a un unico cumulo indifferenziato, tali da favorire il riciclo e riuso degli stessi in un’ottica di sostenibilità ambientale di differenziazione dei prodotti. La maggior disponibilità di materiale di riciclo – ha proseguito l’assessora – contribuirebbe a evitare almeno in parte di attingere o di creare nuove cave per reperire materiali in natura, preservando il territorio da ulteriori sfruttamenti e incentivando il riuso di materiali. L’ampliamento – ha aggiunto ancora – risponderebbe inoltre al criterio di prossimità e di riduzione al minimo dello spostamento di mezzi”.

Attualmente sul progetto è in corso la Conferenza dei servizi decisoria convocata da Arpae e dal momento che, quando verrà rilasciato dalla Conferenza, il Provvedimento autorizzatorio unico regionale (Paur) costituirà variante agli strumenti urbanistici, il Consiglio comunale di Modena è stato chiamato a esprimere un assenso preventivo in merito alla variante.

Quello di Motem Service rientra tra gli impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 tonnellate al giorno. Attualmente la società esercita regolarmente l’attività di recupero rifiuti su una porzione dell’area di proprietà corrispondente a 5 mila 859 metri quadrati, mentre l’area di svolgimento delle attività di stoccaggio istantaneo e annuale di rifiuti in progetto è pari a 12 mila 865 metri quadrati e circa 10 mila 800 metri quadrati saranno interessati da opere di mitigazione a verde come la realizzazione di un terrapieno, la piantumazione di una siepe rurale alberata e arbustiva, oltre alla predisposizione di un’area a prato, con l’obiettivo di favorire una migliore integrazione tra l’attività svolta e il paesaggio circostante. È inoltre prevista la costruzione di un nuovo edificio di 700 metri quadrati di superficie ad uso magazzino con annessi uffici, dotato di impianto fotovoltaico. Complessivamente le opere di mitigazione ambientale in programma hanno un valore pari a 342.550 euro e comprendono anche la realizzazione di un impianto di irrigazione e la sistemazione di strada Cavo Argine per un tratto di poco superiore ai 700 metri (dall’incrocio con strada Munarola all’area di intervento) con una ripavimentazione in asfalto colorato e la realizzazione di due piazzole di sosta per consentire il passaggio alternato di camion e automezzi.

Rispetto all’impatto dell’intervento sono state fatte analisi: per il traffico su via Munarola e strada Cavo Argine è previsto un aumento di cinque mezzi pesanti all’ora e di cinque mezzi leggeri all’ora, che non modificherebbe in modo rilevante la funzionalità delle strade né comporterebbe variazioni significative per le emissioni da traffico. La società utilizzerà un impianto di frantumazione mobile per circa 60 giorni lavorativi all’anno e per una quantità massima di rifiuti in ingresso pari a 44 mila tonnellate all’anno. Per la limitazione di emissioni di polveri, la società impiegherà il sistema di bagnatura dei materiali e delle strade interne percorse dai mezzi di trasporto previo l'installazione di tre impianti di nebulizzazione ad acqua.

Aprendo il dibattito, Antonio Carpentieri (Pd) ha condiviso il proprio parere favorevole all’ampliamento: “Siamo in presenza di una società che esiste da molto tempo e che ha già adottato provvedimenti per impedire l’inquinamento acustico e dell’area”. Tuttavia, il capogruppo ha sottolineato la necessità di vigilare su alcuni aspetti “che l’aumento di questa attività potrebbe rendere critici, come la circolazione dei mezzi e la manutenzione della strada”.

Stefano Prampolini (Lega Modena) ha motivato l’astensione affermando che “per operazioni di questo tipo esistono localizzazioni più adatte”. Nello specifico, il consigliere ha condiviso la necessità di “tutelare l’area rurale poco idonea a ospitare un ampliamento del genere che prevede stoccaggio di materiale all’aperto”.

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