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Domenica, 28 Aprile 2024
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Cooperazione internazionale, l'amarezza di Hewo Modena: "Un anno drammatico"

“Un anno difficilissimo per i nostri fratelli in Europa”. Le difficoltà per Hewo ad accedere a contributi regionali

Per l’Associazione di volontariato Hewo Modena, che opera in Etiopia ed Eritrea da 35 anni a favore degli ammalati di lebbra, tbc e aids, è tempo di bilanci e sono bilanci amari. “Il 2021 è stato un anno drammatico per i nostri Fratelli in Etiopia. Non bastava la crisi alimentare dovuta alle ripetute invasioni di cavallette, non bastava la pandemia, dal 4 novembre del 2020 è arrivata la guerra che vede contrapposto lo Stato Federale e la Regione del Tigray dove si trova il nostro centro e l’ospedale di Quihà”.

“Non sta certo a noi attribuire la ragione e il torto ad una delle parti in conflitto. Per quelli come noi impegnati sul campo in favore ed insieme ai poveri e agli ammalati, c’è soltanto l’obbligo di chiedere la fine delle ostilità che, nel silenzio del mondo, hanno provocato una grave crisi umanitaria per i più poveri e i più deboli, e il loro numero aumenta giorno dopo giorno”.

“Contro la pandemia, definita nella fase più acuta degli scontri ‘un lusso che non si potevano permettere’, la nostra comunità, pur fra mille difficoltà, ha aperto un reparto Covid con 35 posti letto. La mancanza di energia elettrica, di ogni tipo di comunicazione (telefono e internet sono tutt’ora interrotti) e le banche chiuse hanno reso impossibile far giungere aiuti per la maggior parte dell’anno”.

“Anche l’altro nostro centro di Garbo, in Oromia, distante 1.000 km da Quihà è stato investito dalla crisi determinata dalla guerra. Là, grazie all’aiuto dei nostri sostenitori, dei nostri Volontari e con uno specifico progetto finanziato anche dal Comune di Maranello, siamo riusciti a dare continuità al ‘Centro per i Diritti dei Bambini’, la scuola materna che accoglie 160 bambini offrendo loro oltre al gioco e  all’istruzione, anche 2 pasti giornalieri.

“Anche per noi, come per moltissime altre Associazioni di volontariato che ricavano una parte rilevante delle loro risorse da iniziative di autofinanziamento è stato il secondo anno difficilissimo a causa dell’annullamento di tutte le iniziative a causa della pandemia, come la Festa dei Lamponi a Barigazzo”..

Giancarlo, uno dei volontari, parla delle difficoltà ai accedere ai bandi regionali: “Avevamo anche provato a partecipare ai bandi regionali di cooperazione internazionale, ma ancora una volta abbiamo costatato che sono fatti a misura delle grandi organizzazioni, quelle che hanno una struttura dedicata (e pagata) per la progettazione. Riescono a presentare progetti certamente buoni, ma anche scritti a misura dei valutatori che applicano criteri che rischiano di mettere in secondo piano la valutazione dell’efficacia. Non crediamo che l’esclusione di fatto delle piccole Associazioni dai finanziamenti regionali sia frutto della volontà politica o anche tecnica, ma piuttosto di una struttura che, pur in buona fede, negli anni si è arroccata in metodi di valutazione che sfiorano il bizantinismo. Per un nostro progetto per l’emergenza legato alla guerra in Tigray, non è stata ritenuta influente la compartecipazione in fase di realizzazione di Croce Rossa Italiana con la quale stiamo mettendo a punto un intervento per bambini e donne malnutriti profughi a Macallè, in quanto Croce Rossa non ha sede in Emilia Romagna. Su questo – auspica Giancarlo -  mi piacerebbe aprire una riflessione comune con le altre piccole associazioni e poterne ragionarne col Presidente Bonaccini”.

Nonostante le difficoltà Hewo conferma il suo impegno: "Tutto questo non ci ferma e continua il nostro impegno al fianco dei poveri e degli ammalati in Etiopia, sperando che presto la pace e la pandemia ci permettano di andare in loro aiuto”.

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