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Concorso fotografico “I Fiori del Mulino”, sul podio due aziende modenesi

Mulino Bianco premia il contest sui campi fioriti, giunto alla terza edizione. Le aziende produttrici di grano che forniscono le produzione del marchio si impegnano a destinare il 3% della superficie dei campi a terreni fioriti per preservare le api e la biodiversità

È arrivato alla terza edizione “I Fiori del Mulino”, il concorso fotografico di Mulino Bianco che premia l’azienda agricola che si è distinta nel coltivare il campo fiorito più bello. Con questa edizione, le aree dedicate a “I Fiori del Mulino” sono arrivate a 1900 ettari, una superficie pari ad oltre 2.500 campi da calcio. Tutte le aziende aderiscono alla Carta del Mulino, il disciplinare di agricoltura sostenibile dedicato alla farina di grano tenero, che prevede 10 regole a cui gli agricoltori aderenti devono attenersi.

Tra gli obiettivi della Carta, quello di destinare ogni anno il 3% dei campi di grano tenero a fiori che favoriscono l’impollinazione, in modo da salvaguardare l’ecosistema di api e insetti e la biodiversità. Un impegno concreto fatto di vere e proprie oasi d’interesse ecologico che, non essendo trattate con prodotti chimici e avendo una fioritura a scalare e prolungata, permettono l’insediamento d’insetti impollinatori, di predatori naturali dei parassiti e di piccoli animali. Un progetto ambizioso supportato dai numeri: una ricerca scientifica condotta dall’università di Bologna ha misurato i benefici sull’incremento in termini di biodiversità e di numero di specie di insetti utili e specie vegetali in seguito all’adesione delle aziende alla Carta del Mulino. Quello che emerge, confrontando i campi con le aree Fiori del Mulino con quelli senza, è un aumento in 4 anni del 64% di api selvatiche, 42% di farfalle e 40% di sirfidi.

Sono i campi fioriti di Modena ad aggiudicarsi il primo e il secondo posto di questa edizione de I Fiori del Mulino. A vincere, l’azienda Boscogranai di Gallerani Vittorio & C. S.S., un’impresa iscritta alla Carta del Mulino solo quest’anno ma che si è aggiudicata il gradino più alto del podio. Al secondo posto, l’azienda modenese Ferrarini Paolo, che aderisce alla Carta del Mulino da due anni. Al terzo posto, invece, un’azienda di Rovigo, la società agricola “S.Basilio” del dottor Fabbri & C. S.S., da tre anni aderente alla Carta.

A scegliere i campi fioriti più belli, una giuria composta da WWF e Mulino Bianco, che ha selezionato i migliori 20 scatti fotografici, e poi i consumatori, che hanno votato per scegliere i finalisti e il vincitore.

"Questo concorso annuale vuole riconoscere il ruolo di migliaia di aziende agricole che, aderendo alla Carta del Mulino, si impegnano a coltivare il grano in modo sostenibile e diventano parte di un progetto di difesa della biodiversità. È emozionante vedere come la promessa di natura, che da sempre fa parte della comunicazione della marca, si traduca in azioni concrete. Ma soprattutto, sapere che questo impegno un giorno diventerà un biscotto, una merenda o una fetta di pane, ci riempie di orgoglio” ha affermato Andrea Dipace, responsabile marketing di Mulino Bianco.

Secondo posto azienda Ferrarini Paolo

Una piattaforma digitale per la filiera

Continua a crescere il progetto La Carta del Mulino partito nel 2019 che oggi coinvolge oltre 100 prodotti Mulino Bianco realizzati con farina di grano tenero 100% da agricoltura sostenibile. Un risultato che copre la larga maggioranza dell’intero portfolio prodotto della marca, un grande balzo in avanti rispetto al 2020, quando i prodotti erano solo 17. Il progetto è stato accolto con grande entusiasmo da tutti gli operatori della filiera del grano tenero: le imprese agricole che hanno aderito al disciplinare sono passate infatti dalle 500 del 2020 alle 2172 di oggi e solo nel 2023 hanno prodotto 317.000 tonnellate di grano per 244.000 tonnellate di farina.

L’attenzione di Barilla per la sostenibilità però non si ferma qui, come afferma Orlando Visciano, responsabile della filiera sostenibile del grano tenero: "Abbiamo sviluppato con Xfarm, CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e LCE (Life Cycle Engineering) una piattaforma digitale che, attraverso strumenti di agricoltura 4.0 e supporto alle decisioni, avrà lo scopo di guidare agricoltori ed operatori della filiera in scelte sempre più oculate e rispettose per l’ambiente”.

Al via il progetto SOC-RATE

Barilla contribuisce come unico partner al progetto di ricerca scientifica SOC-RATE (Soil Organic Carbon RATE), realizzato in collaborazione con l'Istituto per la BioEconomia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IBE), che ha l’obiettivo di misurare la fertilità e la salute del suolo in modo semplice, veloce, accurato ed economico rispetto ai metodi tradizionali.

Iniziato nel 2021, il progetto ha un grande valore scientifico e applicativo perché, mentre i metodi di laboratorio esistenti richiedono il campionamento di porzioni di suolo e sono vincolati ai tempi delle analisi di laboratorio, con questo nuovo approccio sarà possibile misurare e monitorare lo stato di salute dei suoli da remoto, attraverso le immagini satellitari, veicolando puntualmente le informazioni alle filiere in modo da supportare gli agricoltori che intraprenderanno il percorso di rigenerazione dei suoli e dei territori. 

“Con questo sistema si riducono i tempi ed i costi per misurare la salute dei suoli grazie a un modello che utilizza i dati acquisiti dalle piattaforme satellitari ESA-Copernicus - dice Flavio Bertinaria, Agronomy research Barilla – Per allenare l’algoritmo alla base di questo sistema, abbiamo analizzato 600 campioni di suolo, rappresentativi di tutte le variabilità che caratterizzano le aree di coltivazione del grano tenero in Italia. Nel futuro, grazie a questi dati e alle immagini satellitari, riusciremo a misurare, con la giusta accuratezza, il carbonio organico presente nei terreni e a valutarne il loro stato di salute”.

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