Mascherine non adatte ai reparti, Policlinico e Baggiovara le donano alle associazioni
Ben 80mila pezzi non conformi all'uso ospedaliero sono finiti all'Arcidiocesi di Modena-Nonantola e ad alcune associazioni che si occupano di persone fragili
Donazioni antiCovid 'non conformi' a Policlinico e ospedale di Baggiovara, a Modena, ma non si butta via niente. L'azienda ospedaliero-universitaria, infatti, ha deciso di donare a sua volta uno stock di materiale ricevuto che, pur non potendo essere utilizzato in ospedale, "è assolutamente funzionale a realtà esterne che ne hanno bisogno", segnalano in ospedale. Si tratta di 80.000 mascherine e di 4.000 camici, che in questi giorni sono stati consegnati ad alcune associazioni che si occupano di fragilità.
"La normativa sanitaria- spiega il direttore amministrativo dell'azienda ospedaliera Lorenzo Broccoli- è giustamente molto stringente riguardo ai presidi di protezione individuale da utilizzare in ambienti ospedalieri. Per questo, molte mascherine, sebbene assolutamente sicure e funzionali, non possono essere utilizzate come dispositivi di protezione idonei su pazienti Covid accertati. Per non sprecare la generosità di chi ha pensato a noi, quindi, abbiamo contattato diverse associazioni e istituzioni impegnate sul territorio che hanno accolto con entusiasmo l'idea. Le consegne sono terminate in questi giorni".
In particolare, le mascherine sono state consegnate all'Arcidiocesi di Modena-Nonantola, che le userà per le proprie attività di supporto alle famiglie. Mascherine e camici sono stati invece affidati al Centro 21 di Riccione, associazione che si occupa di bambini disabili. Alcune mascherine sono arrivate anche al centro parrocchiale-oratorio Don Bosco di San Felice sul Panaro, attivo con i centri estivi per i bambini, alla scuola di infanzia paritaria "Caduti per la Patria" di San Felice, all'associazione Rulli e Frulli di Finale Emilia, impegnata nel sostegno di ragazzi con bisogno speciali con laboratori di terapia occupazionale.
(DIRE)