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Domenica, 28 Aprile 2024
Attualità Carpi

Nuovi fondi per il futuro Ospedale di Carpi, ma sul progetto restano tante incognite

La Regione lo conferma tra le priorità, per ammissione dello stesso Assessore Donini. Il sindaco di Carpi Bellelli: “Scelte lungimiranti per il territorio”

Prendono corpo investimenti per 200 milioni di euro sulla sanità regionale. La commissione sanità ha dato il via libera oggi al pacchetto straordinario di interventi che comprende anche risorse per finanziare la realizzazione i "tre ospedali per noi prioritari: Cesena, Carpi e Piacenza", come ha sottolineato l'assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini presentando in commissione il programma.

"L'attività degli investimenti non ha mai avuto un momento di stasi - assicura l'assessore - Do atto alle Ausl di aver mantenuto un ritmo impressionate di progettazione per non disperdere alcuna risorsa". Tra gli interventi previsti, la realizzazione del polo Materno-Pediatrico al Maggiore di Bologna (52,5 milioni), il nuovo polo dell'emergenza a Parma (29), il secondo stralcio del nuovo edificio ospedaliero Maternità Infanzia-Mire a Reggio (29), la riqualificazione dell'ospedale di Cento (7,5) e il miglioramento sismico del policlinico di Modena (7,5).

L'ospedale di Carpi

Il Regione si torna quindi a parlare della nuova struttura carpigiana, dopo due anni di sostanziale silenzio, in un momento quantomai complicato per i bilanci della sanità locale. Del prgetto di sostituzioni del "vecchio Ramazzini" si era un po' perse le tracce, dopo la firma dell'accordo del 2021 con l'allora Ministro Speranza.

La delibera di questi giorni approva dunque  diversi interventi, tra cui “realizzazione nuovo Ospedale di Carpi (57 milioni) mediante partenariato pubblico-privato” e “rinnovo tecnologie biomediche per area chirurgica e diagnostica per bioimmagini in area critica (650mila euro)”.

Il commento del Sindaco Alberto Bellelli è quantomai ottimista: "Dalla Regione un passo concreto verso la realizzazione del nuovo Ospedale senza dimenticare investimenti in quello attuale: queste sono scelte lungimiranti per il nostro territorio. Sono soddisfatto dei passi fatti, ora si proceda celermente con tutti gli step necessari all’espletamento del bando di gara".

Il dibattito in Commissione

Intanto, la Regione ha trovato l'accordo coi sindacati dei medici di medicina generale per il loro coinvolgimento nel nuovo modello di emergenza-urgenza. La risposta di viale Aldo Moro alla crisi dei pronto soccorso e alla 'fuga' del personale sarà presentata domani in conferenza stampa dallo stesso Donini e dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali. Non si placa però lo scontro politico sul "rosso" della Regione per quanto riguarda i conti della sanità. Valentina Castaldini (Fi) ha lamentato il ritardo nella presentazione del bilancio preventivo 2023. "Solo a fine maggio- replica Donini- abbiamo ricevuto dal ministero della Sanità una prima ipotesi di quota di riparto. Tale proposta, poi, deve passare in Conferenza Stato-Regioni per il voto finale solo dopo che tutte le regioni si dichiarino d'accordo sulla ripartizione. Un compito quanto mai difficile quando mancano le risorse".

Al fondo sanitario nazionale, ricorda Donini, "mancano quattro-cinque miliardi all'anno e per ovviare questo problema avanzeremo la proposta di una legge di iniziativa popolare per ancorare il fondo nazionale al 7,5% del Pil, cioè quattro miliardi in più all'anno da qui a 2027. Se arriveranno i fondi necessari, è ovvio che noi investiremo massicciamente per ovviare ai problemi di personale riscontrati".

Castaldini, in replica, sottolinea "come i bilanci abbiano scadenze ben precise perchè sono i documenti fondamentali per fare programmazione sanitaria. Apprendo poi ora quanto fosse avanzata la legge popolare sulla sanità e avrei preferito che l'Emilia-Romagna, per rispetto a chi vi ha eletto, volesse procedere con una legge regionale ad hoc". Accusa invece la Regione di "tagliare sui servizi per investire in poltrone" il leghista Daniele Marchetti, che ha interpellato Donini sulla nomina dell'ex direttore di Aifa Magrini da parte dell'Ausl Romagna. "Si tratta di una posizione dirigenziale che pesa 730.000 euro sui bilanci dell'Asl Romagna, che per la giunta regionale potrà rappresentare una spesa di poco conto, ma che per noi non lo è, soprattutto in questo contesto storico", dice Marchetti.

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