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Attualità Caduti in Guerra / Via San Pietro

Addio a don Gregorio, Basilica pienissima. "Un uomo che saltellava"

Partecipatissimi i funerali del monaco benedettino, scoparso a 84 anni dopo 56 vissuti in San Pietro

Tantissimi modenesi hanno voluto tributare l'ultimo saluto a padre Gregorio Colosio, affollando la chiesa di San Pietro in occasione dei funerali che si sono svolti alle ore 9 di questa mattina. Già nei giorni passati la camera ardente era stata teatro di un viavai instancabile e oggi l'Abbazia che per 56 anni era stata la casa del monaco benedettino si è riempita in ogni anfratto per la celebrazione delle esequie.

Un tributo che testimonia il profondo legame stretto nei decenni con molti fedeli, che si sono intrattenuti a lungo discutendo del ricordo personale che ciascuna serba dell'esuberante religioso. Perchè il sacerdote bergamasco, ma modenese d'adozione, ha intrecciato nella sua vita talmente tanti legami da diventare un punto di riferimento nella fede, e non solo, per migliaia di persone.

In chiesa vi erano tanti religiosi, le autorità, il sindaco. Gli Scout, alcuni dei quali ormai con i capelli bianchi, politici, parrocchiani di vecchia o nuova data. Senza dimenticare le badanti, per le quali tanto ha fatto nel corso dei decenni. Diverse centinaia di persone, forse quasi un migliaio.

A presiedere la Santa Messa Mons. Giuseppe Verucchi, che nell'omelia ha utilizzato parole efficaci e commoventi. Una immagine in particolare è stata particolarmente evocativa, con riferimento alla fiamma dello Spirito Santo e all'entusiasmo che ha sempre contraddistinto il monaco: "Don Gregorio saltellava - una caratteristica che non sarà sfuggita a nessuno - Da questa vita donata al Signore e donata al prossimo nasce quella scintilla. Di don Gregorio mi piace dire: è un uomo. Che saluta tutti, che sta in mezzo alla gente, che affronta le persone con generosità e disponibilità. Aldilà delle proprie capacità. Non riusciva a dire di no. Un uomo. E vuol dire molto.
Padre Gregorio era anche un religioso, una persona che si dona totalmente a Cristo. Modenese a tutti gli effetti. Inserito nella tessuto della città e nella modenesità".

"Voi siete la più bella omelia di oggi. Vedo una cosa stupenda. Vuol dire chi era e chi è. È stato un uomo, un sacerdote, un personaggio originale. Disponibile, religioso. Ricco di fede, di fiducia, si speranza e di coraggio - ha aggiunto Mons. Verucchi - Per sempre una fiammella che saltella per il paradiso".

Diverse testimonianze si sono susseguite al termine della celebrazione eucaristica, accolte dagli applausi e da qualche lacrima. Il feretro è poi uscito per l'ultima volta dalla navata di San Pietro, diretto verso il cimitero del paese natale di don Gregorio, Vigolo, dove riposerà per sempre.

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