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Cinque anni dopo torna il Modena Pride, a fine maggio il corteo attraverso il centro

L'organizzazione sta lavorando alacremente per replicare l'evento di grande successo del 2019. Sarà il 25 maggio

Cinque anni fa fu uno straordinario e inaspettato successo d pubblico: 25mila persone secondo le stime ottimistiche degli organizzatori. Forse qualche migliaio in meno stando a calcoli più reaistici, ma senza ombra di ddubbio la più imponente manifestazione di piazza della storia recente della città.  Forte di quel risultato, il Modena Pride è pronto alla sua seconda edizione, che si svolgerà sabato 25 maggio.

L'annuncio è stato dato nei giorni scordi dall'Arcigay di Modena, che già da mesi è impegnata nella complessa organizzazione dell'evento. Se cinque anni fa l'epicentro della manifestazione fu in parco Novi Sad, quest'anno il Pride partirà e ritornerà al Parco Ferrari, dove saranno anche presenti stand gastronomici, stand delle associazioni, un mercatino e ovviamente un palco per gli interventi e i concerti. Il corteo che partirà nel primo pomeriggio sarà arricchito da diversi carri e attraverserà il centro storico della città, percorrendo - almeno secondo le intenzioni degli organizzatori - tutta la via Emilia, per poi rientrare al parco dove la manifestazione proseguirà in serata.

Lo svolgimento dell'iniziativa - complessa ovviamente anche sotto il profilo dell'ordine pubblico - è stato analizzato e pianificato nel corso della riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica che si è svolto ieri. Da evidenziare per altro come, a differenza della prima edizione, quest'anno il corteo arcobaleno si terrà prima della tornata elettorale amministrativa, a sole due settimane dall'apertura delle urne.

Seppur in un clima politico molto diverso rispetto al 2019, il Pride proverà a bissare il successo della prima edizione, mischiando il clima di festa tipico di questi eventi con la più concreta rivendicazione politica di quella che è a tutti gli effetti una manifestazione di piazza, per quanto apartitica.

Dal punto di vista delle rivendicazioni politiche, il Modena Pride porta con sè posizioni molto radicali su una serie di temi da molti anni al centro del dibattito, con una serie di appelli sia allo Stato centrale che alla Regione e alle amministrazioni locali. Si parta da una legge contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, passando poi ad una riforma della legge sulle adozioni che el erenda possibile anche alle coppie unite civilmente, passando poi per la gestazione per conto di altri e per il matrimonio egualitario.

"Nel 2024 attraverseremo le strade della città per rivendicare nuovamente i diritti per cui lottiamo: il Pride è un’occasione di celebrazione dell’orgoglio  e di rivendicazione di diritti della comunità LGBTQIA+, in cui ogni soggettività si unisce alle altre per la valorizzazione di ogni identità.  Non importa se si è persone eterosessuali, omosessuali, lesbiche, bisessuali,   asessuali/aromantiche, intersessuali, cisgender, transgender, neurodivergenti, grasse, con disabilità, sieropositive, di qualsiasi sensibilità politica, età, assetto relazionale: i diritti e le libertà fondamentali devono valere per chiunque. Crediamo nella lotta al patriarcato, al sessismo, alla misoginia e all’omo-lesbo-bi-trans-intersex-a-negatività, al razzismo, in prospettiva trans-femminista, intersezionale e antifascita, perché i diritti o sono di tuttə o si chiamano privilegi", si legge nel manifesto dell'organizzazione.

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