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E' morto Enrico Benini, commerciante e "volto" del centro storico

Il gioielliere è deceduto a 66 anni. L'attività di famiglia era iniziata oltre 70 anni fa

E' scomparso a soli 66 anni Enrico Benini, commerciante molto noto per la sua attività di gioielliere ed orafo. Era malato da tempo.

Figlio di Sergio, istrionico imprenditore che lanciò la propria attività di abbigliamento negli anni '50, aveva ereditato dal padre l'indole imprenditoriale e l'esuberanza che lo distinguevano. Lo slogan "L'oro di Modena" aveva accompagnato con successo il suo negozio di via Castellaro. 

Benini era molto conosciuto in città, in particolare per le proprie battaglie sulla vivibilità del centro storico: aveva anche fondato e guidato l'associazione "Forza Centro", per dare voce alle richieste dei commercianti, facendo leva sul proprio entusiasmo e sull'attivismo politico, affine al campo del centrodestra.

Primo a commentare la tragica notizia è stato Enrico Aimi, senatore di Forza Italia: "La morte di Enrico Benini mi addolora profondamente, eravamo amici da una vita, uniti entrambi da un amore senza confini per la nostra Città. Aveva un energia inesauribile, un talento speciale per le intuizioni geniali che ne avevano fatto un commerciante  talentoso e di successo. Possedeva poi un empatia naturale con il  prossimo, rafforzata da una travolgente simpatia. Un battutista nato, schietto, sincero, estroso anche nella Sua eccentrica eleganza. Aveva gusto, amava il bello. Era dotato di una forte personalità e, ovunque camminasse, lasciava un segno del Suo speciale carisma. Prestava orecchio, e al contempo si faceva ascoltare da tutti coloro che lo fermavano per strada ed erano in tanti, grazie anche alla notorietà conquistata nel piccolo schermo attraverso le televendite. C’era chi, rapito, rimaneva inchiodato al sofà aspettando le Sue proverbiali uscite, preferendolo pure ai “filmoni” delle reti nazionali.  Lui, che destava in vita tanto positivo goliardico clamore, se n’è andato in punta di piedi, in un silenzio irreale, quasi certificando, nell’anno delle celebrazioni dei 700 anni di Dante, la fondatezza della “legge del contrappasso”. Il destino lo ha fatto incontrare con una malattia troppo lunga e subdola che lo aveva tragicamente esiliato in una dolorosa attesa. In tanti, non vedendolo più, si chiedevano dove fosse finito. Ora, quella obbligata riservatezza non c’è più e lascia spazio ad un distacco reale che si fa memoria e struggente nostalgia. Ma Lui, Enrico Benini, “l’oro di Modena”, credeva in Colui che ha fatto il Mondo, e per questo ora è la’, tornato alla Casa del Padre, e tanto mi basta per consolare una ferita, un lutto, non solo mio ma di tutta la comunità modenese".

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