rotate-mobile
Attualità Castelvetro di Modena / Via Medusia, 32

Balsamico e dintorni, l'agriturismo Opera | 02 propone le cene in acetata

L'agriturismo incastonato nelle colline modenesi di Levizzano, offre un’esperienza unica fra le sue 300 botti

"L’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena è il cuore pulsante di Opera | 02, il filo indissolubile che lega passato, presente e futuro delle persone e del nostro territorio", dice Mattia Montanari, fondatore di Opera | 02. L’azienda agricola è nata nel 2002 da un’idea di Mattia, che, terminati gli studi universitari e lasciato il business di famiglia, si è dedicato anima e corpo a fare crescere un luogo che oggi conta anche un resort, un’area wellness e un ristorante con una doppia proposta, bistrot e gourmet. "Sono partito dalla terra, dando il via alla prima generazione di coltivatori della mia famiglia. I primi cinque ettari coltivati con le viti di Lambrusco Grasparossa biologico sono diventati venti. Da lì è stato naturale pensare a come dare risalto al territorio e ai suoi prodotti. Sono sorti il ristorante e il resort: 8 junior suites con una doppia vista impareggiabile, sui vigneti all’esterno e sull’acetaia all’interno", racconta ancora Mattia Montanari.

Le oltre trecento botti di Opera | 02 sono adagiate in quella che un tempo era la stalla. In questo luogo quasi mistico il tempo segue il suo corso, incurante di quello che accade fuori. Le botti accolgono ciò che il clima offre: caldo, freddo, umido, secco. Non ci sono lamentele, solo giorni, mesi e anni che si susseguono per fare dell’oro nero custodito l’unico e inimitabile “Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P.”, invecchiato per un minimo di 12 anni, che diventano 25 se si vuole ottenere la dicitura “Extra Vecchio”.

Per far conoscere sempre di più questo vero e proprio simbolo di eccellenza, Opera | 02 propone un’esperienza unica nel suo genere: le cene in acetaia. Non si tratta di semplici degustazioni post-visita, attività offerta in molte delle acetaie che costellano la galassia modenese, quanto di una vera e propria esperienza immersiva tra le centinaia di botti. Le cinque portate del menù ideato dallo Chef Pietro Gisondi delineano un percorso gustativo che esalta le caratteristiche differenti di ogni aceto con diverso invecchiamento e vengono servite su eleganti tavole preparate proprio all’interno dell’acetaia. Gusto, olfatto, vista e tatto: ogni senso è appagato.

Si inizia a ottobre, si prosegue a novembre, ci si ferma da dicembre a febbraio, si riprende a marzo e si finisce ad aprile, proprio per rispettare l’aceto; non c’è riscaldamento o condizionatore che tenga.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Balsamico e dintorni, l'agriturismo Opera | 02 propone le cene in acetata

ModenaToday è in caricamento